Le attività di indagine svolte anche con l’ausilio di moderne tecnologie informatiche per il controllo del territorio, interfacciando i rilievi della strumentazione satellitare GPS con i dati implementati dal SIM (Sistema Informativo della Montagna), hanno consentito di appurare che l’utilizzazione boschiva veniva eseguita senza le necessarie autorizzazioni, priva di atti concessori degli Enti delegati alla gestione del vincolo ambientale. Inoltre, durante i controlli, unitamente ai funzionari del Genio Civile di Salerno, emergeva che l’area interessata dal taglio ricadeva sul Demanio Fluviale del Fiume Mingardo. Accertato l’abuso, le Giubbe Verdi, denunciavano alla competente Autorità Giudiziaria di Vallo della Lucania i Sig.ri F.F. di anni 60, S.F. di anni 68 e N.M.C. di anni 36, i quali dovranno rispondere per il reato di furto e deturpamento di bellezze naturali, è rischiano la reclusione da 1 a 6 anni. L’operazione originata dalla segnalazione di un cittadino, rappresenta un vivo esempio di collaborazione vincente tra cittadinanza e Istituzioni, importante per preservare e difendere il patrimonio boschivo e più in generale l’ambiente del verde Cilento.
Ambiente: Forestale scopre il furto di 200 piante nel Parco Nazionale del Cilento
Nell’ambito di servizi di vigilanza ambientale e controllo del territorio, il personale del Corpo Forestale dello Stato del C.T.A. di Vallo della Lucania, diretto dal V.Q.A. Fernando Sileo, ha scoperto nel comune di Roccagloriosa in località “Pagliara-Cerrimilano” il taglio furtivo di 200 piante di specie ontano pari a circa 500 quintali di massa legnosa asportata illegalmente su terreni Demaniali lungo il Fiume Mingardo. L’operazione è partita da una segnalazione di un privato cittadino che ha contattato la Centrale Operativa 1515 del C.F.S. di Napoli. Il Comando Stazione Forestale di San Giovanni a Piro, a seguito di segnalazione ricevuta dalla Centrale Operativa 1515 della Forestale a Napoli, prontamente si portava in località “Pagliara-Cerrimilano” del comune di Roccagloriosa e sul posto riscontrava, lungo la riva del Fiume Mingardo, il taglio di 200 piante di ontano napoletano e ontano nero.
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