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Analisi tattica Salernitana: granata ordinati fanno cose semplici e vince senza problemi

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Avvio di partita non arrembante contro una squadra che gioca con una sorta di 4-5-1. Pugliesi arroccati in difesa, Salernitana che fa girare palla. Il Barletta di rimessa si fa apprezzare per alcune ripartenze interessanti. I pugliesi ripartono quasi sempre con tre uomini. Salernitana attendista dopo i primi dieci minuti di gioco. Barletta molto bloccato ed agevolato dal terreno di gioco reso viscido dalla pioggia. Ci sono indicazioni precise a Montervino e Perpetuini di rimanere bloccati per non lasciare spazio alle ripartenze del Barletta che vanno contrastate anche con i terzini. Foggia e Gustavo tendono di allargarsi tanto per aprire la compatta retroguardia pugliese.

Salernitana che diventa pericolosa quando Mancini va tra le linee oppure quando Mendicino e Gustavo aprono varchi invitanti. La giovane età di molti giocatori pugliesi facilita la Salernitana. L’idea di partenza è quella di avere i quattro difensori bloccati, due centrocampisti stretti e palloni per i fantasisti. Il Barletta fatica a ripartire e dal 30esimo in poi cominciano le sbavature difensive dei giovanissimi ospiti. La Salernitana colleziona sei tiri dalla bandierina segnbale di una pressione forte della squadra granata nel primo tempo.

Trangolazione tra Gustavo e Mancini il brasiliano fa secco il portiere avversario. Il gol arriva in un momento di netta supremazia della Salernitana. Il gol del vantaggio fa saltare per qualche minuto la concentrazione. mancini ha un gesto di stizza che poteva costargli caro. Perpetuini prima e Gustavo poi rimediano due cartellini gialli evitabilissimi. Salernitana molto ordinata, compiti ben definiti. Barletta squadra giovane che offre una prestazione dignitosa.

SECONDO TEMPO. Nella ripresa Gregucci fa riscaldare Mounard, Sembroni e Pestrin. Verso quest’utlimo non mancano i fischi. Neppure il tempo di rendersi conto che la Salernitana raddoppia. Foggia colpisce il sesto palo di stagione. La palla rimbalza sul palo ed arriva dalle parti di Mancini che non sbaglia. La qualità e la fantasia al potere. Il tre a zero arriva con una grande giocata di Foggia che pesca Mendicino nel cuore dell’area avversaria e super Mendo che non sbaglia. Squadra liberata dai fantasmi e dalle paure del passato. La grande qualità in mezzo al campo va comunque valutata in gare contro avversari di maggiore spessore. Qualità che sale in cattedra anche su un campo pessimo.

Il primo cambio vede Mounard in campo al posto di Foggia che esce tra gli applausi. Poi entrano anche Ginestra e Fofana. Gli ospiti si fanno pagare un riore da Gori e poi finiscono il match in dieci. Risultato conseguenza di unma prestazione importante anche se contro una squadra composta da molti giovani. La differenza, rispetto al passato, che in questa occasione seppur al cospetto di una squadra modesta la squadra granata ha avuto un approccio buono. Tutto facile ma i tre punti odierni sono una iniezione di morale importante.

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