Sul quotidiano LA CITTA’ il titolo di apertura è:
Corse saltate e tagli: è caos trasporti. Disagi nei collegamenti con Napoli, l’odiesea dei pendolari. Oggi gli studenti incontrano Pasquino. Il maltempo spinge i sindacati a rimandare lo sciopero: domani servizio regolare.
La foto notizia: La protesta. Frane e strade interrotte, la rabbia del Cilento marcia su Salerno.
Di spalla: Licenziamenti. Confindustria scrive ai vertici dell’Essentra.
Ed ancora: Azienda in vendita. Sono in allerta i dipendenti della Centrale.
E poi: Parla Salvini. Delitto Stellato: “Doveva morire pure Giuseppe”.
A centro pagina: Il caso De Luca fa litigare Sel. Matano critica Calabrese per le dichiarazioni sulla incompatibilità.
Ed ancora:Primarie Pd. Il Sindaco incontra la Tartaglione.
E poi: Voto al Comune. Elezioni a Pellezzano. Pisapia sfida Citro.
Di lato: Scontro politico. Il premier: “Da M5S barbarie senza fine”.
Taglio basso: Salernitana, tandem fantasia. Gregucci ha rivitalizzato Foggia e Mancini. Oggi altro ritiro.
Ed ancora: Tiro con l’Arco. Mandia diventa campione italiano.
E poi: Napoli. Jorginho escluso dalla Europa League.
I box in alto: Giustizia. La UE: la corruzione in Italia vale 60 miliardi.
Ed ancora: Crisi. L’Istat: un nuovo crollo per i redditi delle famiglie.
E poi: Avellino. Tragedia della separazione. Uccide moglie e si suicida.
Sul quotidiano METROPOLIS la notizia di apertura è:
Stellato, un omicidio a metà. Salerno. Il pentito Salvini aveva ordinato a Villacaro: “Uccidete entrambi i fratelli”. La lettera spedita dal carcere arrivò in ritardo e a morire fu solo Donato.
In primo piano: Operato all’occhio, ma perde la vista. Bufera sul ‘Ruggi’. Danno permanente per un intervento di cataratta. Chiesto il risarcimento all’azienda sanitaria. Altri 4 casi nel 2013. Si opera di cataratta e perde la vista all’occhio destro. E’ accaduto ad un 60enne salernitano, S.B., che il 26 marzo scorso era stato sottoposto ad intervento chirurgico presso la Divisione di Oftalmologia dell’azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. Dopo l’intervento, con il passare del tempo ha iniziato ad avere disturbi all’occhio, fino a perdere quasi totalmente la vista. Difeso dall’avvocato Giovanni Ferrara, S.B. ha chiesto- per ora in via stragiudiziale- alla stessa azienda sanitaria il risarcimento del danno subito.
Ed ancora: Il fatto. Sono a rischio le Diocesi di Cava-Amalfi, Vallo della Lucania e Teggiano-Policastro. Monito di Papa Francesco alla Cei.
Di spalla: Pontecagnano, Sica e Anastasio tentano l’accordo per governare.
Ed ancora: Capaccio. Ritrovato morto in auto Si cerca la donna che era con lui.
E poi: Piana del Sele. Maltempo, chiesto stato di calamità: «Milioni di danni».
A centro pagina: Nunzio Scarano si aggrava. Riciclaggio. Domani il deposito della perizia psichiatrica. Accusato dalla Procura di Salerno di concorso in riciclaggio e falso insieme a don Luigi Noli e al notaio Frauenfalder (interdetto dalla professione per due mesi) monsignor Nunzio Scarano, ex funzionario dell’Apsa in Vaticano, è stato visitato dal medico psichiatra Antonio Zarrillo, direttore del Centro di salute mentale di Salerno, per un riscontro del suo stato di salute psicofisica disposto dal gip Dolores Zarone su richiesta dei legali del prelato.
Ed ancora: Primarie Pd. Vaccaro al vetriolo su Grimaldi: “Mai lavorato”.
Taglio basso: Fonderie Pisano, il processo a giugno. Salerno. Difetto di notifica e udienza rinviata. L’ira di Legambiente.
E poi: Salernitana. Lotito cancella l’era Perrone – Susini E Gregucci chiede ai suoi la rimonta.
Sul quotidiano IL MATTINO in prima pagina troviamo:
«Paga la droga o ti diamo fuoco». Conclusa l’indagine: diciannove gli indagati. Gli avvertimenti via sms e al telefono: vi uccidiamo. Spacciatori davanti ai licei, le minacce choc ai minori costretti a vendere ecstasy e hashish. «Se non mi paghi, ti do fuoco». Emergono dettagli inquietanti dall’indagine sul gruppo di spacciatori che vendeva hashish e marijuana a minorenni. Minacce per i giovani acquirenti che prendevano droga a credito dai loro fornitori: è quanto emerge dalle intercettazioni nelle mani degli inquirenti e riportate nell’avviso conclusione indagini notificato a diciannove persone ritenute a vario titolo coinvolte nella vicenda.
Ed ancora: Il Riesame. Sette studenti ammettono le responsabilità. Si è svolta ieri al tribunale dei Minori l’udienza di Riesame per i sette ragazzi arrestati nel blitz della Finanza per la vendita di droga davanti alle scuole. I giudici si sono però riservati il deposito dell’ordinanza prevista per la giornata di oggi. I ragazzi, ricordiamo, avevano in parte già ammesso le contestazioni loro rivolte durante gli interrogatori di garanzia.
Sempre in apertura: Il commento. La scuola sbagliata che genera mostri (di Peppe D’Antonio).
A centro pagina: Lavoro, caccia ai manager fantasma. Stallo nella vertenza «Filtrona». De Luca e Maccauro: cerchiamo i dirigenti dell’azienda. Dove sono finiti i manager di Filtrona? Li cercano il sindaco De Luca, i sindacati e anche il presidente di Confindustria. L’azienda britannica che ha licenziato in tronco 81 dipendenti sembra essersi dileguata proprio mentre si cerca di fare fronte comune per evitare i licenziamenti. Tutti premono per un tavolo sulla vertenza ma i manager non mostrano segnali di ascolto. In fuga da Salerno dopo il blitz del licenziamento in blocco e la decisioni a sorpresa sulla chiusura dello stabilimento. colpo.
Ed ancora a centro pagina: Il punto. Curatori fallimentari (di Mariano Ragusa). Il lavoro perduto. Fuggito via dalle mani di chi lo ha difeso – finchè ha potuto – tra tempeste del mercato e ristrutturazioni industriali lacrime e sangue. Il lavoro lontano. Non solo quello che non si riesce a percepire nemmeno più come possibilità futura. Ma quello che si rinuncia a cercare. Disoccupati per espulsione dal mercato del lavoro; disoccupati che la soglia di quel mercato non sono riusciti neanche a lambire per impraticabilità di opzioni o rassegnate rinunce. La crisi economica, quella che lacera anche questo lembo di Mezzogiorno, non la si può raccontare solo con cifre, statistiche e algoritmi.
La foto notizia: Ericsson e Alcatel, la mappa della cris.
Ed ancora: L’intervista. D’Acunto: sindacati dormienti e lacerati Hanno perso tempo.
Di lato: Delitto Stellato. «Doveva morire anche il fratello». fratelli Giuseppe e Donato Stellato dovevano morire entrambi. Dovevano essere uccisi nello stesso agguato per evitare vendette. Il collaboratore di giustizia Francesco Salvini lo afferma chiaramente ai giudici della Corte di Assise di Salerno.
Taglio basso: La protesta. «Cilento isolato», i sindaci marciano su Salerno.
Di spalla: Il campionato. La scossa Gregucci: così si vince. «Quattro due fantasia», questo ormai è il nuovo gergo calcistico che regna nei piani alti del panorama italiano. Nel giro di pochi anni, da Leonardo a Seedorf, qualcosa è leggermente cambiato: meno tatticismi, per certi versi, e più qualità a disposizione della squadra. Un’idea che, da sempre, è stata un punto vitale anche del credo di Angelo Gregucci. Neppure il tempo di prendere in mano la sua nuova Ferrari, che il tecnico romano sembra aver trovato immediatamente le gomme giuste per farla correre a passo spedito. In un’intervista al Mattino l’ex capitano (anche di Gregucci) Roberto Breda lancia i granata: «L’Aquila sarà decisiva ma la scossa c’è stata come dieci anni fa».
Ed ancora: L’analisi. Ma per decollare servono altri test (di Salvatore Fresi).
I box in alto: Gli eventi. UN PARTY AL MUSEO TRA FILM E LABORATORI.
Ed ancora: La mostra. SOGNO MEDITERRANEO L’ARTE IN DODICI MESI.
Sempre in alto: Il libro TROPICO DEGLI ABISSI REPORTAGE DAI FONDALI.
In prima pagina sul Corriere del Mezzogiorno troviamo:
Trasporti, servizio inesistente. La denuncia Accuse per metropolitana e funicolari: stazioni in tilt, poco personale e lunghe attese. Dossier di AssoUtenti: è un disastro, non pagate il biglietto. Un dossier lungo e articolato. Con una serie di testimonianze raccolte fra viaggiatori e pendolari. AssoUtenti ha presentato a Metronapoli il risultato di una ricerca che ha evidenziato tutte le falle di un servizio che si impone per inefficienza. Il dossier riguarda la Metropolitana linea 1 e le Funicolari. Ne viene fuori un quadro a tinte fosche, fatto di lunghe attese in banchina e di chiusure — senza prevviso —degli impianti. «Presenteremo un esposto per interruzione di pubblico servizio — annuncia il delegato regionale di AssoUtenti Antonio Di Gennaro — e a questo punto siamo pronti alla disobbedienza civile, a non pagare il ticket di viaggio. In mancanza di un servizio per cosa paghiamo il biglietto? ».
Di spalla: Il commento. MEGLIO A PIEDI, MA ARRENDERSI È UN ERRORE (di Vincenzo Esposito). Q uarantacinque minuti dal Museo a piazza Garibaldi, se prendi il metrò (linea 1). Venti minuti a piedi. Da piazza Cavour a piazza Garibaldi anche un’ora, se prendi il metrò (linea 2). Dieci minuti a piedi. Chiamatela mobilità urbana. Gli appelli a non usare le auto sono continui: «Usate i mezzi pubblici». Sì, ma quali? Con l’inaugurazione della stazione Garibaldi si era detto, appena un mese fa, che non ci sarebbero state più navette e i treni sarebbero passati ogni otto minuti. Il dossier di AssoUtenti smentisce tutti e rivela una verità che i napoletani conoscono bene: il trasporto pubblico è quasi inesistente.
A centro pagina: Rifiuti, perché Bassolino è innocente. Le motivazioni. La sentenza del tribunale di Napoli: emergenza causata da un sistema bloccato. Decisivi il flop differenziata e le proteste per gli inceneritori. Il «disastroso tentativo di smaltimento dei rifiuti in Campania» non è stato conseguenza di «illecite condotte» degli imputati. «Ciò che non funzionava non erano gli impianti », ma il fatto che il ciclo dei rifiuti fosse «monco sia della fase iniziale, la raccolta differenziata, sia in quella finale, non essendo stati realizzati i termovalorizzatori». Sono state depositate le motivazioni della sentenza con cui, lo scorso novembre, i giudici della V sezione del Tribunale di Napoli, hanno assolto gli imputati nel processo sui presunti illeciti nella gestione del ciclo dei rifiuti, tra cui Antonio Bassolino.
Sempre a centro pagina: L’inchiesta. Bagnoli, il Comune è parte civile.
E poi: L’intervista. Antonia De Mita: «Casini usa tutti e poi li frega». Pierferdinando ti deve sempre utilizzare e fregare e sottovaluta chi lo ascolta. E forse a questo giro, anche se stesso. Io parlo per buonsenso e resto osservatrice delle cose politiche. Io in campo? Per il momento faccio altro.
Taglio basso: Napoli, tra spagnoli e vecchia guardia. Calcio La squadra parla tredici lingue ed è alla ricerca della sua identità. Il Napoli di Rafa Benitez in questa stagione non ha tirato ancora fuori il suo vero volto. E non ha neppure una voce unica che valga per tutti. Sì, perchè anche quella di mister Benitez non raggiunge tutte le orecchie. E non è un problema di diversità linguistica (nello spogliatoio azzurro si parlano tredici lingue diverse). Piuttosto di una divisione naturale di nazionalità: da un lato gli spagnoli di nascita e di lingua; dall’altro la vecchia guardia. Due pesi specifici, due anime che non riescono a farne una sola.
Ed ancora: Benitez: obbligato dal regolamento. Europa League Jorginho è fuori dalla lista.
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