Non avevamo ancora visto, però, l’ultima perla di questo campionario di tensioni che dall’interno si spostano addirittura sul rettangolo di gioco e sotto lo sguardo attonito di tutti: tifosi ed addetti ai lavori. Quanto accaduto al triplice fischio di Salernitana – Barletta andrebbe spiegato e raccontato meglio perchè al di là delle frasi di circostanza e delle improbabili spiegazioni fornite nel post gara a tutti è apparso evidente il risentimento di Ginestra, il richiamo di Gregucci e la successiva uscita dal campo a testa bassa del “cobra”.
Che cosa accade a Ginestra? Un gesto sul quale è inutile discutere oppure è un malessere che il calciatore ha nei confronti di uno o più elementi del gruppo? Che quello granata sia uno spogliatoio ad alta tensione lo si è sempre detto e scritto ma se si arriva ad esternare il proprio malessere sul campo ed allora urge un intervento netto e risolutore della società per mettere ordine.
Ginestra, intanto, raggiungerà solo domani il ritiro di Roma. Non è partito per un affaticamento muscolare. Per il “cobra” non è affatto un buon momento. Da leader incontrastato a gregario. Sabato si gioca, contro l’Aquila. Si gioca per la maglia, non per eventuali vendette trasversali, non per stucchevoli dediche a chi non è più col gruppo. Si gioca per Salerno. I giocatori sono dei professionisti, lo dimostrino da qui alla fine del campionato.
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