Sulle critiche al Governo e sul perché resta Viceministro De Luca dice: «Mantengo la postazione a Roma per difendere alcune questioni pubbliche – dice – altro che conflitto di interessi come dice qualche imbecille. Difendo la collettività». Per affondare il colpo contro il presidente del Consiglio, questa settimana ha evocato gli arabi e Squinzi. «Condivido il malessere del leader degli industriali italiani – sono state le parole del sindaco – a Squinzi hanno chiesto se Letta assomigli più ad Andreatta o Andreotti. Lui ha detto che è peggio di tutti e due. E ha ragione. Poi è tornato dal viaggio all’estero dicendo che ha ottenuto dagli arabi investimento per 500 milioni di euro. Ma lo sa che sono solo un paio di opere pubbliche? Meglio evitare di dire certe cose».
Poi aggiunge: «La proposta di riforma del Senato è interessante. Credo sia indispensabile avere un sistema elettorale ed istituzionale semplificato, ma non è su questi argomenti che noi possiamo parlare all’Italia. Le classi dirigenti capiscono che è fondamentale avere un governo forte, ma le famiglie ragionano su altre questioni ben più concrete e profonde. Ad agosto il Governo ha approvato una legge importante, che incentiva l’innovazione tecnologica per le piccole e medie imprese: ebbene il primo decreto attuativo è arrivato a fine gennaio e ancora oggi manca l’accordo per le modalità di erogazione del credito dalle banche alle imprese.
Come sempre, in Italia tra le leggi e i fatti concreti c’è un abisso. E così si resta paralizzati. E si resta così anche per l’ottusità burocratica di funzionari della Ragioneria dello Stato e del Ministero dell’Economia, che non sanno cosa sia la vita e che si comportano come se la crisi non ci fosse stata, e per colpa di una classe dirigente che non ha né l’autorevolezza né la competenza per capire i tempi dell’azione politico-amministrativa».
Sul Teatro Verdi: «Speriamo di avere nuove risorse per il nostro teatro, perché non è semplice reggere tutto con il bilancio del Comune. Ci attende, in ogni caso, un’altra splendida stagione. Credo che impegneremo Vittorio Sgarbi in una regia, probabilmente la Vedova Allegra: sarà una cosa molto intrigante»