Sul tavolo, nel calderone del decreto “Destinazione Italia”, c’è anche un emendamento per la metropolitana di Salerno: cinque milioni da stornare dagli investimenti strutturali sulla rete ai costi di esercizio per evitare la chiusura del servizio a fine febbraio e garantire la prosecuzione dei collegamenti per il prossimo anno e mezzo. Il documento, caso singolare, ha firme bipartisan: c’è il Pd (in calce Fulvio Bonavitacola, che si muove su indicazione di De Luca, e Leonardo Impegno) ma anche Forza Italia con la sigla della deputata Mara Carfagna.
In riunione arrivano i voti anche dei grillini, guidati dal deputato salernitano Mimmo Pisano. «Sapevamo che c’era un problema di contabilità – dice l’esponente di M5S – ma lo abbiamo sostenuto ugualmente. Abbiamo votato perché noi lavoriamo per la città di Salerno e siamo favorevoli alla mobilità sostenibile – rileva Mimmo Pisano – nonostante i nostri dubbi su questa metropolitana e i gravi errori commessi da De Luca già in fase di progettazione».
Oggi, però, quella stessa proposta viene bocciata, in sede di valutazione tecnica, in commissione Bilancio. Il motivo? Non è consentito trasferire fondi per interventi strutturali su capitoli di spesa di esercizio. E la nota del relatore riporta i cinque milioni alla fonte originale: acquisto di materiale rotabile (carrozze) per la metropolitana di Salerno. Ma non è ancora tutto perduto. Perché gli stessi fondi potrebbero essere nuovamente assegnati con una speciale partito di giro che, però, deve essere decisa e firmata direttamente dal ministro Maurizio Lupi. L’operazione appare possibile. E potrebbe concretizzarsi già nei prossimi giorni.
Fonte “Corrieredelmezzogiorno” edizione di Salerno