L’esercizio, già oggetto di controllo tempo fa, terminato con il sequestro delle strumentazioni informatiche, nel corso dell’ultima ispezione, i finanzieri hanno accertato che nulla era mutato nella modalità di gestione delle scommesse clandestine: l’esercente aveva, infatti, semplicemente reinstallato le postazioni telematiche destinate alla raccolta di scommesse su eventi sportivi e virtuali. Aveva, inoltre, sistemato in sala anche quattro personal computer per permettere ai clienti di cimentarsi nel gioco del poker offerto dal bookmaker estero illegale.
L’attività di accettazione e gestione delle scommesse veniva attuata dal personale dell’agenzia in assenza di qualsivoglia autorizzazione dell’ ADM- Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ed in difetto dell’autorizzazione di Polizia. Tali scommesse venivano poi convogliate a favore di un allibratore estero che le gestiva dalla propria sede a Malta.
Questa volta, però, è stato sottoposto a sequestro penale l’intero locale commerciale, sia per evitare l’ennesima reiterazione degli illeciti, sia perché era totale l’asservimento dell’area alle scommesse abusive.
Per attrarre la clientela, l’esercente aveva arbitrariamente installato delle insegne esterne raffiguranti i loghi adottati dai Monopoli: il classico timone e la dicitura gioco sicuro. Tali emblemi hanno una finalità di garanzia, cioè quella di operare una netta distinzione tra i bookmakers regolari e quelli illegali. Siccome il bookmaker non era affatto autorizzato dai Monopoli, sono scattati i sigilli anche a queste insegne.
Rinvenuto all’interno dell’agenzia anche un apparecchio da intrattenimento con vincita in denaro, motivo per il quale sono state comminate sanzioni per 6 mila euro, sia nei confronti del gestore dell’agenzia abusiva, sia del noleggiatore dei congegni.
Nella circostanza, è stato denunciato anche uno scommettitore sorpreso in flagranza di reato proprio mentre era intento a scommettere; infatti, la normativa vigente prevede una specifica responsabilità penale anche a carico di chi si limita semplicemente a scommettere in uno dei centri non autorizzati.
Durante l’ispezione è stato accertato che solo negli ultimi 3 giorni il gestore aveva raccolto scommesse per oltre 4.000 euro, pertanto al controllo seguiranno idonei accertamenti per la determinazione ed il recupero degli eventuali imponibili sottratti a tassazione, atteso che l’imposta è comunque dovuta, ancorchè la raccolta delle scommesse venga perpetrata in assenza di concessione.
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