Anzi, le indennità sono rimaste praticamente le stesse dal 2010, anno di insediamento dell’Amministrazione Mauri. La percentuale del 5% fa riferimento agli importi stabiliti per legge dal Decreto Ministeriale n°119 del 2000. È rispetto a quegli importi, e non agli importi del 2013, che si applica la maggiorazione del 5%. Maggiorazione ampiamente assorbita dalla riduzione del 10% stabilita dalla legge finanziaria 2006.
“Invito coloro che rivestono il delicato compito di informare la cittadinanza – ha commentato il Sindaco Mauri – a prestare più attenzione ai documenti che sottopongono all’opinione pubblica. In un momento di crisi economica e sociale come quello che stiamo vivendo, far passare il messaggio erroneo di un aumento delle indennità degli amministratori crea frustrazione e rabbia tra la popolazione. Errare è umano, e non se ne fa una colpa a nessuno. Ma spero che simili episodi non si verifichino più in futuro e che la coesione sociale venga assicurata da tutti i componenti della società civile”.
“Ho letto anche di alcuni amministratori di altre comunità – ha continuato il primo cittadino – che si sarebbero decurtati le indennità per assicurare l’assistenza agli anziani e il servizio mensa scolastica. Faccio notare che questi servizi fondamentali sono ordinariamente assicurati dal nostro Comune nonostante i continui tagli alle risorse praticati dai governi nazionali. Merito di una politica tesa all’ottimizzazione della spesa e alla programmazione dei servizi, con la quale abbiamo raddoppiato la spesa in servizi sociali e abbiamo assicurato il funzionamento della mensa nonostante sia un servizio facoltativo al quale hanno rinunciato molti comuni del comprensorio.
È evidente poi che amministrare un comune di circa 34.000 abitanti sia ben più complesso e difficile rispetto a un paese con 731 abitanti, e che la gestione di una comunità così grande comporti oneri tali da costituire un vero e proprio lavoro. Inoltre ad Angri non si è mai posto il problema di tagliare i rimborsi spesa per viaggi e missioni di sindaco e assessori, visto che tutte le volte che ci rechiamo alla Regione o presso i vari ministeri per richiedere finanziamenti volti allo sviluppo della città, lo facciamo a spese nostre, senza chiedere rimborsi e senza fruire di auto di servizio né dell’autista. Sin dall’inizio del mandato io e gli assessori abbiamo sostenuto questo tipo di spese di tasca nostra, volendo dare un segnale forte di cambiamento”.
“Credo però che il principio di assicurare una indennità a chi lavora ogni giorno al servizio della comunità – ha concluso il Sindaco Mauri – sia un vero pilastro della democrazia, che consente a tutti di fare politica e di dedicarsi completamente alle attività amministrative una volta che si venga delegati dal popolo. Un azzeramento indiscriminato delle indennità vorrebbe dire che solo i ricchi possono candidarsi a cariche pubbliche, o peggio ancora che chi riveste cariche pubbliche dovrebbe trovare altrove i mezzi del suo sostentamento”.