“Ogni 10 febbraio l’Italia colma il debito di memoria verso quei figli a lungo dimenticati. Purtroppo il cammino è lungo e impervio. Alle solite, vergognose, resistenze ideologiche che riscontriamo troppo spesso nelle nostre scuole, si aggiunge spesso sull’ignoranza: non registriamo, infatti, iniziative istituzionali degne di nota per celebrare il Giorno del Ricordo. Malgrado tutto, però, oggi sempre più italiani e, soprattutto, sempre più giovani sanno quel che accadde sul nostro confine orientale. Ricordare questo doloroso capitolo della nostra storia – concludono i ragazzi del coordinamento ‘Rotta di Collisione’- è una sfida che riguarda, innanzitutto, le nuove generazioni, perché la riflessione storica è sempre un momento di crescita”.