Gravissime le rivelazioni fatte ieri ai magistrati da Remo Criscuolo, il sindacalista della Cisl arrestato per le false cassintegrazioni, ci sarebbe a breve un nuovo ciclone giudiziario in provincia di Salerno. Perchè l’ex delegato della Fisascat ha tirato in ballo politici compiacenti e funzionari statali “foraggiati” con mazzette, imprenditori senza scrupoli che pagavano i sindacalisti sulla pelle dei lavoratori e consulenti del lavoro che riuscivano a sistemare pratiche fuorilegge. «Il 90% delle richieste di cassa integrazione in provincia di Salerno – ha rivelato ai pm il sindacalista, come riporta oggi la Città – è fittizio».
Criscuolo ha anche indicato il tariffario per ognuno dei protagonisti di questo circuito criminale. Si andava dai 3.000 ai 4.000 euro a pratica. Soldi in contanti. Ma quando la cifra si alzava per ottenere piaceri, il sistema diventava più ingegnoso. Gli imprenditori dovevano effettuare dei versamenti – sotto forma di donazioni – ad associazioni onlus che servivano da schermo per far girare i soldi. Agli arresti ci sono altri due protagonisti della vicenda: l’ex segretario provinciale della Fisascat, Mariano Santarsiere, e il professionista Sarnese Claudio Pagano.
Fonte CorrieredelMezzogiorno.it