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Nove anni dopo Gregucci “rivive” Salernitana-Ascoli

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Nella vita di ogni allenatore c’è un traguardo intermedio, una tappa da segnare in rosso perchè lascia un ricordo indelebile nella carriera professionale. Ogni allenatore ha in mente la partita, quella che ha giocato e vinto. Quella che ha perso in maniera immeritata o ancora quella che meritava di perdere ed invece ha vinto e viceversa. Nella storia tra Gregucci e Salerno, tra il mister pugliese e la Salernitana, c’è una partita che più di tante altre ne ha segnato il percorso di allenatore ed è rimasta ben scolpita nella sua mente. In questo ricordo “granata” c’è anche il bianco e il nero, come le maglie degli avversari, quelle dell’Ascoli per intenderci.  Stagione 2004/2005, penultima di campionato: Salernitana a caccia di punti salvezza.

Scortata da 30 mila tifosi sugli spalti quella squadra riuscì con i vari Ferrarese, Palladino e Zaniolo ad aver ragione dei marchigiani che di lì a poco andarono a disputare gli spareggi promozione. Gioia immensa a fine partita per una salvezza acciuffata per i capelli e con Gregucci al timone di quel gruppo. Il bianco ma anche il nero. Quella salvezza venne cancellata dai problemi relativi all’iscrizione. Il nero del buio nel quale precipitò quella Salernitana  Nove anni dopo riecco Salernitana ed Ascoli in una categoria diversa con società diverse, con  aspettative ed ambizioni opposte ma con lo stesso allenatore di nove anni prima. Quella partita non cambiò un destino già segnato.

Quella di domani può invece aprire un ciclo, dare ulteriore ossigeno ad una Salenritana in ripresa, porre le basi per una rimonta che ora deve cominciare a concretizzarsi.  Domenica non ci saranno i 30 mila di nove anni fa. Sta a Gregucci con la sua grinta e con i risultati conquistare i play off e riconquistare la fiducia del popolo dell’Arechi come ama definirlo il tecnico pugliese.

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