Scortata da 30 mila tifosi sugli spalti quella squadra riuscì con i vari Ferrarese, Palladino e Zaniolo ad aver ragione dei marchigiani che di lì a poco andarono a disputare gli spareggi promozione. Gioia immensa a fine partita per una salvezza acciuffata per i capelli e con Gregucci al timone di quel gruppo. Il bianco ma anche il nero. Quella salvezza venne cancellata dai problemi relativi all’iscrizione. Il nero del buio nel quale precipitò quella Salernitana Nove anni dopo riecco Salernitana ed Ascoli in una categoria diversa con società diverse, con aspettative ed ambizioni opposte ma con lo stesso allenatore di nove anni prima. Quella partita non cambiò un destino già segnato.
Quella di domani può invece aprire un ciclo, dare ulteriore ossigeno ad una Salenritana in ripresa, porre le basi per una rimonta che ora deve cominciare a concretizzarsi. Domenica non ci saranno i 30 mila di nove anni fa. Sta a Gregucci con la sua grinta e con i risultati conquistare i play off e riconquistare la fiducia del popolo dell’Arechi come ama definirlo il tecnico pugliese.