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Salernitana: quale accoglienza per Manolo Pestrin?

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Domenica gli ultras torneranno al fianco della Salernitana e questo, di certo, da qui alla fine del campionato sarà un punto a favore della squadra di Gregucci, chiamata ad affrontare ogni partita come se fosse una finale. Ma gli ultras che accoglienza riserveranno a Manolo Pestrin? Il suo ritorno in granata è stato accompagnato da scetticismo e rancore. In molti non riescono a mettere da parte i trascorsi in granata del guerriero romano, che ha trovato ad accoglierlo al Mediterranea uno striscione eloquente: Pestrin mercenario. Due settimane fa, in occasione della sua prima convocazione, gli ultras sono rimasti fuori, disertando (per la seconda gara interna consecutiva) la sfida col Barletta per protesta contro tessera, proprietà e risultati deludenti. All’ingresso in campo di Pestrin (destinato alla panchina) ci sono stati fischi (dai pochi presenti in Curva) ed applausi (dalla Tribuna).

La settimana scorsa il 35enne capitolino ha fatto il suo secondo esordio in maglia granata, risultando tra i migliori in campo al Fattori, dove puntuale è arrivata pure l’ammonizione (sesta stagionale). Ora, Pestrin si prepara per rompere il ghiaccio (di nuovo) con l’Arechi e con gli ultras granata contro quell’Ascoli di cui è stato capitano fino a tre settimane fa. I tifosi organizzati hanno chiesto di mettere da parte il passato e di sostenere i giocatori di oggi per cercare di raggiungere insieme l’obiettivo. Facile a dirsi, ma ora serve la conferma nei fatti.

Intanto Gregucci ha già eletto Pestrin leader del centrocampo granata, senza bisogno di ricorrere a primarie. E ieri a Campagna prima del test gli ha dato indicazioni precise su quello che vuole si faccia in mezzo al campo. Poi non c’è stato bisogno di altre parole, visto che in campo anche a distanza di qualche anno, anche se la forma non è ancora quella dei giorni migliori, Pestrin è sempre averlo nella propria squadra che contro. Soprattutto nell’ottica di gare ad eliminazione diretta.

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