Si tratta del coefficiente più basso d’Italia, rispetto alla legge nazionale che fissa, in tutt’ Italia ed nelle altre aree della Campania, un rapporto di 3 posti letto per 1000 abitanti. Contestualmente, l’Asl Salerno mette in mobilità 287 dipendenti: meno posti letto, dunque, e meno assistenza. Sopprimerebbe circa il 50% dei posti letto di rianimazione e di cardiologia UTIC, senza realizzare nessuna qualificazione e razionalizzazione dell’assistenza. Queste sono solo alcune delle preoccupazioni dei sindaci che, uniti, si oppongono e chiamano a raccolta tutte le forze politiche, i consiglieri regionali, i deputati ed i senatori del territorio. E’ giunto il momento della responsabilità solidale e determinata di tutti, al di là delle appartenenze partitiche e dei campanilismi, per salvaguardare il diritto dei cittadini ad una degna ed adeguata assistenza sanitaria e scongiurare qualsiasi situazione di rischio anche grave per la salute degli utenti.