Il riferimento è ovviamente all’apporto decisivo del tessuto produttivo locale. Un forte appello è stato rivolto dal Segretario generale della Fondazione ad unire gli sforzi per presentare un paese unito e compatto nel promuovere il territorio. “Non lasciamoci travolgere dalle spinte stupide alla divisione ed ai contrasti” – ha detto Amalfitano – “Chi vuole il male di Ravello spinge sull’acceleratore della gestione del potere, del possesso, della proprietà: Di chi è questo? Chi comanda? Chi gestisce? La forza oggi della Fondazione è legata proprio a questi due aspetti: essere sufficientemente slegata dalle dinamiche localistiche e municipalistiche da una parte, avanzare proposte e progetti di altissimo spessore dall’altra”.
L’imponente progetto trasformerà i giardini, il chiostro, le torri e le facciate del complesso in grandi schermi i quali interagiranno con personaggi e storie che hanno caratterizzato il passato di Ravello e della villa. Il percorso che è stato disegnato dalla “Laser Entertainment srl” durerà circa 30 minuti e sarà diviso in 7 “quadri”. Al direttore artistico è poi toccato descrivere il programma complessivo elaborato dalla Fondazione che continua ad avere nel Ravello Festival la sua punta di diamante. “Le attività – ha detto Valanzuolo – prenderanno il via con la conferenza stampa di presentazione del Festival in calendario il prossimo 12 marzo. Poi l’inizio vero e proprio delle attività con le proiezioni mappate e con una serie di eventi e concerti, come quello di Pasqua, che faranno da prologo al Festival estivo che comincerà il 21 giugno con uno spettacolo in esclusiva legato all’opera di Eduardo De Filippo. Subito dopo la fine del festival ancora eventi fino al concerto di capodanno del 2015. Ad accompagnare la parte performativa – ha chiosato il direttore – mostre di livello internazionale e grandi collaborazioni.”
Un dibattito pacato e costruttivo ha chiuso l’incontro: dalle richieste di chiarimenti alle proposte di collaborazione e coinvolgimento è venuta anche l’idea di organizzare offerte complessive con “pacchetti comuni”. È proprio il caso di dire, trattandosi del magico giardino incantato di Klingsor, se son rose fioriranno.