I dati preoccupanti emergono dal primo Rapporto sulla povertà sanitaria e sulla donazione dei farmaci in Italia della Fondazione banco farmaceutico (Fbf), che ha utilizzato informazioni provenienti dalla ‘Giornata di raccolta del farmaco’ annuale (Grf), dalle donazioni delle aziende farmaceutiche e dai sistemi di monitoraggio degli oltre 1.500 enti caritativi che fanno parte della rete servita dal Banco, come riferisce un articolo per il nuovo numero on line dell’Almanacco della Scienza Cnr.
Boom di donazioni. “Tra il 2007 e il 2013 la Fbf ha incrementato la raccolta di farmaci del 241%. I farmaci donati nell’ultimo anno sono stati 1.162.859”, si legge nel testo. Questo aumento è dovuto da un lato alla crescita delle donazioni durante la Grf (+23%), dall’altro al boom delle donazioni aziendali (+1345%). Il trend di forte crescita della povertà ha però aumentato la forbice tra bisogno e capacità di risposta attraverso le donazioni. Se nel 2007 la giornata riusciva a coprire quasi il 55% delle richieste, nel 2013 siamo scesi al 43,2%.
I farmaci più richiesti. Il picco di capacità di risposta è stato raggiunto nel 2011 (65,1%). Dal punto di vista economico, la Fondazione ha distribuito nel 2013 farmaci per oltre otto milioni di euro, rispetto ai 2,1 milioni di euro del 2007. Il 75% di questo valore è oggi garantito dalle aziende (era il 15% nel 2007). Per quanto riguarda le tipologie di farmaci donati, i più diffusi sono quelli contro l’acidità (11,5%), gli analgesici (11,2%), gli antiinfiammatori (7,7%), i preparati per la tosse (6,8%) e i farmaci contro i dolori articolari e muscolari (5,8%)”.
Meno vincoli. Nel corso del 2013, 24 aziende hanno effettuato 274 donazioni, per un totale di oltre 812 mila confezioni. La propensione a donare è crescente nel tempo e potrebbe essere incentivata rimuovendo alcuni vincoli normativi e burocratici che ancora rendono complesso il sistema. Alla Grf hanno aderito 3.366 farmacie, con un tasso di adesione più consistente al Nord (28% circa), rispetto a una media nazionale del 18,7%. Complessivamente sono state raccolte oltre 350 mila confezioni, di cui quasi una su tre in Lombardia.