Prenotazione consigliata. Ingresso sottoscrizione 8 euro. Infoline 392 3163608 – info@teatrisospesi.org.
Nel deserto vivono esseri coscienti del loro stato, altri che non lo sono. Chi è cosciente della sua condizione prova a costruirsi la sua casa. Tra i coscienti c’è chi riesce a costruirsela con più o meno fatica, e altri che non ci riescono ma pur non riuscendoci sanno che lo devono fare. Il perché non c’è: è innato, nell’essere. Chi non è cosciente del deserto in cui vive invece vive in esso con soddisfazione senza che si ponga delle domande sui perché, il dove, il cosa, il come, e, soprattutto il Chi.
La ricerca di sé stessi, e l’attraversamento quindi dei vari stati umani dell’individuo in sé e per forza di cose degli individui attorno a sé, costituiscono il viaggio dello spettacolo. Il Deserto non come scelta, ma come stato esistenziale innato dell’uomo, viaggio senza troppe possibilità di riuscita alla ricerca di sé stessi. Deserto è la costruzione di un paesaggio, uno spazio assoluto attraversato contemporaneamente da luce, suono e corpo.
“Dal punto di vista coreografico – spiega Maria Virginia Marchesano – il deserto è un lavoro incentrato sul corpo e sullo spazio, o meglio su come due corpi abitano uno spazio dal punto di vista fisico ed emotivo; attraverso l’uso di luci fredde, soffocanti e annientanti (che creano visivamente pieno e vuoto e sfocano i confini fisici del palcoscenico) ho realizzato un ambiente dove le due essenze danzanti appaiono immerse come in un non luogo e in un non tempo. Ho immaginato un non luogo e un non tempo in quanto credo sia l’unica dimensione in cui trovano modo di esprimersi i sensi primordiali e le pulsioni vitali. Il lavoro coreografico è stato teso proprio a mettere in scena un’intimità impenetrabile simbolica, in un’atmosfera di totale estraniazione del mondo”.
L’ambiente sonoro “è stato creato – spiega Gianluca Alessi – sui corpi delle due essenze danzanti, immaginando uno spazio costruito su delle luci fredde ma allo stesso tempo avvolgenti. Il viaggio e l’incontro dei protagonisti è assolutamente dentro l’ambiente, e loro sono parte di esso. Primordialità ed assoluto si sfiorano avvicinandosi e interagendo, ma mai incontrandosi, poiché è la loro stessa differente natura ad impedirlo. I suoni e le ambientazioni richiedono un ascolto attento ed evoluto, pur rimanendo fruibili e palesi anche all’orecchio più grossolano in una sorta di creazione di livelli sonori. Su queste sensazioni sto lavorando sul progetto, con cui mi son da subito trovato in comunione per intenti e missione di divulgazione di tematiche essenziali nella vita dell’uomo, dall’alba del primo dì”
I PROSSIMI APPUNTAMENTI DELLA RASSEGNA LINEEPERIFERICHE A TEATRI SOSPESI
1 Marzo Teatro Ygramul “Paz-viaggio intorno a tutte le maledette mosche di Andrea Pazienza”
8 Marzo Teatrazione “Close-up Medea”
15 Marzo Limodio/Ingenito “Luna Park”
22 Marzo Eleonora Santoro “AttraVerso/riflessioni e dinamiche sul tempo”
5 Aprile Teatrisospesi “a più voci”