Anche il “brand delle due societa’ milanesi” aumenterebbe il proprio valore , diventando un punto di sinergia per le due tifoserie, divise dai risultati agonistici , ma unite dal punto di vista societario.
In tempo di “calcio austerity” , dal punto di vista aziendale, in linea con le strategie dei grandi gruppi industriali , l’ipotesi di fusione tra Inter e Milan potrebbe portare vantaggi economici e finanziari alle due societa’ , ma sicuramente la stessa sarebbe “bocciata e non compresa” dalle rispettive tifoserie .
Allo stato i club di calcio, si presentano sul mercato, come “soggetti sui generis”, rispetto al “prodotto commercializzato” , ed ai “fattori della produzione” utilizzati, quindi per raccordare tale situazione le societa’ di calcio dovrebbero gestire direttamente gli stadi.
Il “prodotto” spettacolo , ed i “calciatori” fattori della produzione, rendono i club di calcio oggetto di osservazione per i classici “stakeolder” , per il mercato di riferimento, per i tifosi, e per le aziende sponsor.
La gestione delle società di calcio, al pari di ogni altra azienda , deve essere finalizzata a determinare il giusto “equilibrio economico finanziario”, calcolando un corretto “break event point” (BEP), tra i costi e ricavi aziendali.
In riferimento a quanto evidenziato la gestione diretta dello stadio potrebbe contribuire a migliorare il “break event point” dell’Inter e del Milan.
Ritornando all’ipotesi di fusione, la situazione patrimoniale delle due societa’ di cui all’art. 2501 quater andrebbe a considerare i seguenti valori di bilancio : AC Milan ( Diritti pluriennali dei calciatori 220 mln euro, Marchio 204 mln euro, Debiti finanziari 220 mln euro, Perdita esercizio al 31 dic. 12 – 7 mln euro, Ricavi 276 mln euro, Costo stipendi calciatori 184 mln euro ), FC Inter ( Diritti pluriennali dei calciatori 221 mln euro, Marchio 117 mln euro, Perdita d’esercizio alla data del 30 giugno 13 – 81 mln euro, Ricavi 178 mln euro, Costo Stipendi 129 mln di euro).
L’art. 2501-ter del codice civile evidenzia che l’organo amministrativo delle societa’ partecipanti alla fusione deve redigere un “progetto di fusione” che evidenzi il tipo, la denominazione, la sede delle societa’ partecipanti alla fusione .
Tale articolo del codice civile “non prevede la valutazione del bene immateriale determinato dall’amore dei tifosi del Milan e dell’Inter verso la propria squadra del cuore”, e per tale motivo l’ipotesi di fusione tra le due blasonate societa’ di calcio di Milano non potra’ mai essere condivisa ed attuata.
Inter e Milan, unite per la costruire e gestione di uno stadio di proprieta’ !!!!
Antonio Sanges Dottore Commercialista
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