Se non facciamo queste cose, qui a Salerno, non ci sarà da vivere, avremo solo i pensionati. Non puoi vivere di pubblico impiego, di un po’ di commercio e artigianato. Noi cerchiamo di sviluppare tutto il terziario, di consolidare la città turistica, ma quest’ultima per reggere ha bisogno non solo di Luci d’Artista ma di diventare un polo di attrazione mondiale per l’architettura, per la qualità urbana, per il fronte di mare.
Stiamo lavorando per creare il lavoro per un’intera generazione, per evitare che quest’ultima sia costretta ad andarsene da Salerno e dal Sud, dall’Italia. Ma perché questo avvenga occorrono dinamismo e investimenti. Mentre quelli che fanno i comitati e i ricorsi al Tar hanno la pancia piena e non vivono neanche a Salerno, i ragazzi delle famiglie salernitane che passano la vita a studiare non hanno la mamma e il papà con i miliardi, il lavoro se lo devono creare.
Che finalmente scenda in campo una generazione di salernitani che non solo è orgogliosa della città ma che vuole difendere il suo futuro. Ho visto la mostra in corso a Santa Sofia, bellissima. Invito tutti i nostri cittadini a visitarla perché a volte si perde la memoria.
Un ragazzo di 16 anni che vive a Mercatello, non sa com’era quel quartiere prima della costruzione di Parco Mercatello! Per lui è parte della vita attuale. Mariconda era un ghetto…adesso sembra tutto normale! È cambiata la vita e il mondo per le famiglie salernitane periferiche. Questa esposizione documenta, rinfresca la memoria a tutti noi, mostra che lavoro gigantesco è stato fatto in questi anni che ha riguardato tutti i quartieri. Sono molto contento che i giovani salernitani abbiano deciso di scendere in campo per difendere l’immagine della loro città, per riaffermare il ruolo della Salerno europea e civile e per dire anche “c’avete rotto le scatole” a quelli che avendo la pancia piena e i miliardi di famiglia, pensano solo a dare fastidio.
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