Nel dettaglio per il prossimo anno scolastico sono previsti 33.997 allievi in più: l’incremento più consistente sarà nelle classi superiori con +25.546 allievi (+ 1,03%); in aumento anche gli scolari della primaria (+9.216, +0,36%). Previsto invece un lieve decremento nella scuola media: ci saranno 785 alunni in meno (-0,05% rispetto all’anno scolastico in corso). ”Ma anziché adeguare l’organico dei docenti a questo importante boom di allievi, il ministero dell’Istruzione – denuncia l’Anief – ha comunicato ai sindacati che non ci saranno variazioni del corpo docente.
A ben vedere, però, la forbice prof-alunni si sta sempre più allargando. Scorrendo gli ultimi dati forniti dalla Ragioneria Generale dello Stato si scopre che tra il 2007 e il 2012 il personale della scuola ha perso oltre 124 mila posti”. L’incremento degli alunni per l’anno scolastico 2014-2015 è stato comunicato in un incontro tecnico tra ministero e sindacati. ”L’incremento riguarda soprattutto alcune regioni del nord – riferisce Massimo Di Menna della Uil scuola – e il rischio è che soprattutto nelle grandi città avremo classi particolarmente numerose, con oltre trenta alunni”.
Ora è atteso un atto amministrativo, un decreto interministeriale (Istruzione-Economia) per la determinazione degli organici. ”Sarebbe più opportuno prima provvedere alla formazione delle classi e poi verificare i posti da assegnare”, dice ancora il sindacalista della Uil. Tra i problemi – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – c’è anche ”la legge del 2011 con la quale il legislatore ha fatto cadere l’autonomia delle scuole d’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, accorpandole in mega-istituti senza capo né coda, rette da dirigenze in perenne affanno. Non è un caso che il nostro sindacato abbia deciso di contrastare questa impostazione, patrocinando gratuitamente i ricorsi ai Tar contro il dimensionamento selvaggio. Un’opera che abbinata al blocco degli organici, anche a fronte di un incremento sostanzioso di alunni, come avverrà nel prossimo anno, sta producendo timori sempre maggiori, purtroppo fondati, sulla funzionalità del servizio scolastico”.
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