“Il libro” – spiega l’assessore alle politiche culturali e scolastiche Assunta Alfano -“racconta le vicende personali del sanseverinese Francesco Terrone, colpito in giovane età da un episodio di razzismo. Il giovane ingegnere salernitano, emigrato in Lombardia in cerca di lavoro, che aveva la “sfortuna” di chiamarsi Francesco Terrone. L’ingegnere non si arrende; anzi da quella amara “lezione di vita” trae lo stimolo per rimboccarsi le maniche e per costruire, con altri ingegneri meridionali, una grande azienda di servizi, formazione e controlli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, con sedi in tutta Italia. Il libro racconta le vicende di questa sfida imprenditoriale, collegandole con gli atavici problemi del sottosviluppo del Mezzogiorno (criminalità compresa). In questo strano “racconto” si aprono molte finestre, persino su Federico II di Svevia e sulla poesia”.
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