A De Martino fa eco il vice presidente Francesco Lanocita che, avendo ricoperto per sei anni il ruolo di presidente, chiede al Ministro Giannini di rigettare le dimissioni del M° Maffia, sottolineandone lo zelo: “Con questo suo atto Maffia ha ancora una volta dimostrato con quanta passione e correttezza ha lavorato per la crescita del Martucci.
Ogni sua azione è stata sempre improntata al rispetto delle leggi per gli studenti e quanti lavorano per la crescita del Conservatorio stesso, dai docenti al personale. Diversi sono stati i traguardi tagliati nel corso del suo mandato: gli eventi aperti alla città e la ristrutturazione della sede di via De Renzi ne sono solo un esempio.
Al di là delle favole fatte circolare da ambienti estranei ed addirittura ostili al rinascimento del Conservatorio, nessuna manipolazione è stata effettuata, né delle leggi, né dei regolamenti, tantomeno degli atti. Conseguentemente esprimo al M° Maffia la mia solidarietà e piana fiducia nella magistratura per stabilire certezza del procedimento in corso”.
Alle parole di stima di Lanocita seguono quelle di Giovanni Filosa, presidente del Nucleo di Valutazione: “Con le dimissioni non dovute – il reato contestato non prevede l’applicazione, neanche per analogia, di norme sanzionatorie e/o cautelari – il M° Fulvio Maffia conferma il rispetto per l’Istituzione Conservatorio e gli si chiede di soprassedere sulla decisione presa e di ritirare le dimissioni dall’incarico di Direttore del Conservatorio Martucci”.