Il rinvio a giudizio del parlamentare salernitano era stato disposto dal sostituto procuratore della Repubblica Francesca Fittipaldi nel mese di settembre 2013. I fatti risalgono all’aprile di due anni prima. In pieno corso la campagna elettorale per il Comune capoluogo. L’allora presidente della Provincia Edmondo Cirielli aveva definito Gagliano un “miserabile politico” che “se la prende con il Popolo della Libertà che pure per tanti anni lo ha sfamato”.
Le dichiarazioni dell’esponente di centrodestra erano apparse su alcuni organi di informazione locali. Salvatore Gagliano, difeso dall’avvocato Antonio Zecca, si è costituito parte civile. “La mia storia politica non lascia spazio alle interpretazioni – afferma Gagliano -. In quasi trent’anni di vita politica e di amministrazione attiva non ho mai chiesto incarichi e ho sempre combattuto la spartizione del potere nelle segrete stanze del comando. I ruoli di responsabilità che in politica ho avuto l’onore di ricoprire e che ancora oggi costituiscono per me motivo di grande orgoglio, sono il frutto del consenso degli elettori. Con gli uomini e le donne di questa terra ho un rapporto speciale”.
Per sedici anni sindaco di Praiano, per due consiliature a Palazzo Santa Lucia. Ora consigliere comunale a Salerno. E sempre passando rigorosamente per le urne. Il percorso politico di Gagliano è lungo e qualificato: ”In tutti questi anni – sottolinea – non sono mai stato sfiorato da una vicenda giudiziaria di alcun tipo. Ho sempre vissuto l’impegno politico e amministrativo nel pieno rispetto della legge e nella assoluta consapevolezza della responsabilità che il ruolo impone nei confronti dei cittadini. Di tutti, i cittadini”. La decisione di adire le vie legali nei confronti di Cirielli ha una ragione ben precisa. E profonda: “E’ un atto necessario – conclude Gagliano – per il rispetto dei tanti elettori che da sempre mi sostengono e per il rispetto della mia famiglia”.
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