Assoluta contrarietà a provvedimenti di clemenza che oltre a minare il principio fondamentale della certezza della pena, mettono in discussione il patto sociale in base al quale i cittadini rinunciano a farsi giustizia da soli, affidandosi allo Stato per la riparazione dei torti subiti. “Condivido in pieno l’analisi fatta dal Capo dello Stato- ha detto Cirielli intervenendo nel dibattito- È notorio che ci sia un sistema carcerario vergognoso, intollerabile determinato dalla mancanza di politiche inadeguate”.
“Ma non ne condivido le conclusioni – ha osservato Cirielli – Sono venti anni che ci sono responsabilità precise e ben chiare a tutti. Invece di intervenire sulle carenze strutturali si è preferito scaricare sui cittadini e sulle vittime queste inadempienze attraverso provvedimenti svuota carceri varati da governi di centrosinistra e di centrodestra, ma anche da governi delle larghe intese”.
“Oggi neppure per rapina si sta in carcere. In Italia è venuto meno il fondamento dello Stato di diritto, ovvero la certezza della pena. Non si è fatto nulla affinché i detenuti stranieri espiino le condanne nei Paesi di origine, né si è fatto nulla per il reinserimento sociale dei detenuti. Sulla custodia cautelare la riforma fatta è molto deludente perché il magistrato ha ancora troppa discrezionalità. Sono stati costruiti nuovi istituti ma poi non si è fatto nulla per assumere i poliziotti”.
“Siamo contrari a qualsiasi ipotesi di indulto e amnistia, in totale disaccordo con le conclusioni del messaggio del presidente Napolitano”. “Per tutte queste ragioni – ha concluso Cirielli – vogliamo una commissione d’inchiesta parlamentare che accerti le responsabilità dei ministri di grazia e giustizia e dei ministri e dell’Economia di questi ultimi venti anni incapaci di cambiare queste carenze strutturali che contraddistinguono le carceri italiane”.