Nell’ordinanza il gip spiega che, da Pozzi, gli indagati «ottenevano il rilascio di 36 cambiali per un importo complessivo di 198 mila euro e, per il rilascio delle cambiali, «la stipula di un compromesso di vendita (simulata) del suo appartamento». I dirigenti sportivi fanno parte di una lunga lista di imprenditori diventati vittime. Nessuno di loro ha mai presentato denuncia all’autorità giudiziaria.
Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, riciclaggio, usura, estorsione, corruzione, esercizio abusivo del credito, intestazione fittizia di beni e società. L’organizzazione, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, avrebbe più volte fatto ricorso all’intimidazione e alla violenza, mentre in più occasioni sarebbe intervenuta per pacificare i dissidi sorti all’interno della stessa associazione «locale» di ‘ndrangheta o con altre organizzazioni criminali.
Fonte Corriere.it