Si è tenuta questa mattina presso il Tribunale di Salerno, infatti, l’attesa udienza relativa al principale processo, in rito abbreviato, a carico dell’ex comandante della Forestale di Foce Sele. È durata in tutto circa 5 ore l’ accorata arringa imbastita in aula dal collegio difensivo, composto dagli avvocati Antonio Zecca, Antonello Natale ed Angela Nigro, che davanti al gup Donatella Mancini ed al pm Antonio Cantarella (oggi sostituto del collega Cardea, assente per impedimenti legati ad altre udienze), hanno provato a smontare i 17 capi di accusa, chiedendo per tutti l’assoluzione della Santoro; perché il fatto non sussiste – e in molti casi in subordine la derubricazione in reati meno gravi (tra cui concussione per induzione o millantato credito) nonché l’ applicazione di tutte le attenuanti generiche. I legali difensori avevano chiesto anche la revoca della misura restrittiva cui è sottoposta la Santoro, ovvero l’ obbligo di firma, incassando contestualmente il parere negativo del pm Cantarella: misura poi revocata dal gup Mancini, che depositerà le motivazioni della sentenza nei prossimi giorni. Annunciato immediato ricorso in Appello, da parte della difesa, contro la pesante condanna a 8 anni e 4 mesi.
Erano in tutto 17 i capi d’accusa contestati alla Santoro, condannata dal giudice Donatella Mancini del Tribunale di Salerno a 8 anni e 4 mesi di reclusione perché ritenuta colpevole dei seguenti reati: concussione per induzione (art. 319 quater c.p.) nei casi relativi a Bruno Chiacchiaro e figli, Vincenzo Cerrato e Carmine Ruggiero; concussione per costrizione (art. 317) negli episodi riguardanti Carmine Tambasco, Armando Iuliano, Antonio Corrado, Giovanni Marandino, Antonio Adinolfi, Gaetano Bruno, Luigi Mainardi e Antonella Verrone; tentata concussione ai danni di Filippo Gregorio; corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio ai danni di Giuseppe Mandetta; istigazione alla corruzione ai danni di Marcello Paparello; tentata violenza privata aggravata dalla qualità di pubblico ufficiale nei riguardi di Alfonso e Roberto Baviera.
La stessa Santoro, invece, è stata assolta per quanto concerne i reati contestati ai danni di Marco Imbriaco e Gerardo Motta.
Nel dispositivo di sentenza, il gup Donatella Mancini ha condannato la Santoro al risarcimento dei danni e delle spese processuali nei confronti delle seguenti parti civili: Ministero Politiche Agricole, Luigi Mainardi e Antonella Verrone, Antonio Adinolfi, Claudio Tambasco, Antonio e Raffaele Chiacchiaro, Antonio Corrado, Armando Iuliano, Alfonso e Roberto Baviera.
Nel dispositivo di sentenza, il gup Donatella Mancini ha assegnato le seguenti provvisionali immediatamente esecutive: 70.000 euro al Ministero dell’Agricoltura – Corpo Forestale dello Stato, 40.000 euro a Luigi Mainardi, 20.000 euro ai fratelli Antonio e Raffaele Chiacchiaro (in solido), 5.000 euro a Claudio Tambasco. Si tratta di somme che, una volta depositata la sentenza con relative motivazioni, le parti interessate potranno subito esigere dalla Santoro, senza attendere che la pena passi in giudicato.”
Fonte StileTv
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