Nei primi due mesi del 2014 il saldo tra aperture e chiusure di imprese è negativo in tutte i nostri comparti merceologici e le tipologie d’impresa prese in esame dall’Osservatorio Confesercenti. Si tratta di un’importante novità: perfino il commercio su area pubblica, il cosiddetto ‘ambulante’, che fino ad oggi aveva mostrato un andamento anticiclico, segna questa volta un saldo negativo (-529), così come registra per la prima volta gravi perdite (-389 imprese) il comparto dell’e-commerce.
A raggiungere il peggior risultato, fra i comparti esaminati, è però il commercio al dettaglio in sede fissa dedicato al No Food: con meno di 3.000 aperture e più di 11.000 chiusure, questo presenta un saldo negativo di ben 8.315 imprese. Nei settori tradizionalmente legati al turismo, invece, è la ristorazione a soffrire più di tutti, con un saldo tra aperture e chiusure 2.289 unità. Segue a breve distanza il comparto dei servizi bar, che nei primi due mesi dell’anno vede scomparire per sempre 2.041 esercizi. Più di 34 al giorno.
L’emorragia di imprese ha colpito tutto il suolo nazionale, soprattutto i centri urbani, anche se con significative differenze su base territoriale. Esaminando i primi 10 comuni italiani per numero di abitanti, spicca la cattiva prestazione di Roma, che nel primo bimestre 2014 si aggiudica l’Oscar per il peggiore risultato in assoluto, con un saldo complessivo negativo di 682 imprese nei tre settori di Commercio, Turismo, Intermediazione. Seguono Torino (-425) e Milano (-297). Roma mostra i saldi peggiori in tutti i sotto-comparti del Commercio, del Turismo e dell’Intermediazione, con due sole eccezioni: nel commercio su Area Pubblica, dove nella Capitale si rileva un bilancio positivo di 34 imprese, e nel Banqueting, dove la maglia nera va a Firenze.
Fonte ANSA