Del resto nel 4-2-3-1 disegnato da Gregucci diventa difficile privarsi in mediana di un giocatore come Pestrin, dal momento che in rosa non c’è un altro centrocampista con le stesse caratteristiche tecniche. Il suo cammino in granata alla conquista della fiducia dei tifosi, però, resta ancora lungo. Il suo secondo esordio con la Salernitana non si è rivelato propriamente un successo. Fischiato dalla Curva Sud, applaudito da alcuni sostenitori in tribuna, fin da quando è tornato a vestire la maglia della Salernitana, Pestrin ha diviso la tifoseria. Sul campo, dopo la prima panchina contro il Barletta, gli è stata sempre affidata nelle successive giornate la maglia da titolare. Nonostante l’autogol con la sua ex squadra, l’Ascoli e i soliti cartellini gialli collezionati, fino ad ora il suo contributo in mezzo al campo si è rivelato comunque importante. Soprattutto all’Arechi per Pestrin non è indubbiamente facile scendere in campo e lottare con un avversario in più, la diffidenza del pubblico. A piccoli passi sta cercando di recuperare terreno e credibilità con i tifosi, mentre si prepara a contribuire alla conquista dei play off.
Salernitana: Manolo Pestrin si prepara al rush finale
Costretto a rimanere fermo ai box, per scontare il turno di squalifica, Manolo Pestrin non ha partecipato alla prima battuta d’arresto dell’era Gregucci e ora sta già scaldando i motori per il rush finale del la stagione regolare. Elemento prezioso per alcuni, lento ed eccessivamente irruento secondo altri, il centrocampista laziale fin dal suo ritorno ha diviso i giudizi del pubblico nei suoi confronti, senza dimenticare lo scetticismo di alcuni tifosi per i suoi trascorsi in granata. Dopo la partita di Grosseto, però, in molti hanno riconosciuto che la sua assenza in mezzo al campo si è avvertita.
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