I dati sul femminicidio sono preoccupanti e in continua escalation (dagli 84 casi fatti registrare nel 2005 siamo passati a 124 nel 2012 e a 128 nel 2013) tanto da indurre il governo a varare un Decreto Legge nell’agosto scorso. L’autore di questi delitti è nel 48% dei casi il marito, nel 12% il convivente, nel 23% l’ex; si tratta poi di un uomo tra i 35 e i 54 anni nel 61% dei casi, di un impiegato nel 21%, e di una persona istruita (il 46% ha la licenza media superiore e il 19% la laurea). Proprio questa familiarità conl’uomo nero spinge molte donne al silenzio. Due violenze: quella fisica, prima, e quella psicologica, dopo. La violenza subita dalle donne ogni anno, e il silenzio che ne segue, ha costi economici e sociali altissimi: quasi 17 miliardi di euro, l’equivalente di tre manovre finanziarie, il triplo della spesa pagata dal nostro paese ogni anno per incidenti stradali. Ferite psicologiche che non si rimargineranno mai.
Numerosa e corposa la normativa per prevenire questi fatti delittuosi. E’ il caso di ricordare la “Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti delle donne”, adottata dall’Assemblea delle Nazioni unite nel 1979, la Quarta conferenza mondiale delle Nazioni unite sulle donne (Pechino, 1995) e la Convenzione di Istanbul, approvata dal Consiglio del Ministri dei Paesi aderenti al Consiglio d’Europa (7 aprile 2011, ratificata dall’Italia il 19 giugno 2013).
Quest’ultimo rappresenta il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante per proteggere le donne contro qualsiasi forma di violenza ed è finalizzata a prevenire la violenza domestica, a proteggere le vittime, a perseguire i trasgressori, riaffermando che la violenza contro le donne costituisce una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione.
Di tutto questo si parlerà nella giornata organizzata dal Corso di perfezionamento in Scienze criminologiche, penalistiche e processualpenalistiche che potrà contare sulla partecipazione del Dott. Antonio De Iesu, Questore di Salerno; del Col. Riccardo Piermarini, Comandante provinciale dei Carabinieri di Salerno; del Prof. Antonello Crisci, Associato di Medicina legale nell’Università di Salerno, e del Prof. Elio Lo Monte, Associato di Diritto penale nell’Università di Salerno.
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