L’ingresso della Gesac quindi dovrebbe prevedere una totale ricapitalizzazione societaria con l’esclusione di Comuni e Provincia e l’intrusione della Regione Basilicata. D’altronde è cosa nota: nella manifestazione d’interesse pubblicata lo scorso anno ai nuovi soci si chiede un contributo di oltre due milioni di euro, una cifra che la Basilicata dovrebbe sborsare per trasformare l’aeroporto in un hub che possa raccogliere principalmente viaggiatori provenienti dalla provincia di Potenza.
Il quotidiano della Basilicata si pone poi una domanda: riuscirebbe la sola provincia di Potenza a coprire il fabbisogno di uno scalo come quello salernitano? Da soli no, con la Gesac forse. La società vorrebbe dirottare tutto il traffico in surplus dall’aeroporto di Napoli-Capodichino a Salerno, solo così la Basilicata sarebbe in posizione favorevole.
Potrebbe, di fatto, per coprire il “buco” e trasformare l’aeroporto in uno scalo attivo. Ma stando a quanto scritto da Tv Oggi-Salerno il percorso è ancora lungo: la Camera di Commercio salernitana dovrebbe liquidare la società di gestione guidata da Carmine Maiese e il consorzio presieduto Antonio Fasolino. Fatto questo si dovrà modificare lo statuto e creare una società presieduta da un avvocato tributarista di Avellino. Dovrà essere lui a risistemare i conti e concludere l’accordo con la Regione.
Fonte ilquotidianoweb.it