Si tratta di un dato isolato nel panorama europeo, “dove l’e-payment è molto più utilizzato, con costi prevalentemente fissi, mentre in Italia 9 pagamenti su 10 avvengono ancora in contanti”. “Tra l’Italia e il resto d’Europa esiste un vero e proprio ‘e-payment divide’ – evidenzia Boccadutri – un limite al sistema Paese che ne opprime il potenziale, un’arretratezza che non ci permette di essere al pari degli altri e che non ci consente di crescere in un settore fondamentale nell’attuale scenario economico”. La proposta di legge, secondo il deputato di Sel, avrebbe il merito di conseguire come primo importante risultato “la riduzione dei costi del sistema”. “A ciò si aggiungono minori rischi, la riduzione dei costi delle transazioni, senza che queste ricadano sui consumatori, e soprattutto il vantaggio della tracciabilità, cioè la possibilità di limitare evasione ed elusione fiscale”. Quanto alla sicurezza per i consumatori, Boccadutri sottolinea che “per la stesura del testo vi è stato un incontro anche con l’Autorità garante della privacy, per inserire una norma a tutela della riservatezza degli utenti”.
“Per venire incontro alle esigenze dei consumatori – aggiunge – è stato importante chiedere tempi certi in caso di utilizzo fraudolento della carta, e la non applicazione al consumatore di commissioni per il pagamento elettronico nei confronti della pubblica amministrazione”. Queste istanze sono emerse durante il percorso di stesura della legge, avviato con una fase di ascolto dei movimenti impegnati sul tema. “Volevo che fosse una legge equilibrata – spiega Boccadutri – che rispettasse gli interessi delle imprese, dei consumatori e delle istituzioni. Da una proposta equilibrata possono avere vantaggi tutti”, commenta. “Il mio auspicio è che la legge sia discussa prima dell’estate, perchè l’Italia, che è fanalino di coda in Europa in materia di pagamento elettronico, possa arrivare al semestre europeo avendola almeno presa in esame” dichiara Boccadutri. “Il governo dovrebbe essere attento a questa legge, che rispecchia lo spirito dell’innovazione e dell’Agenda digitale” conclude il deputato Sel, ricordando che tra i firmatari del testo vi sono anche deputati del Pd, di Scelta Civica e del gruppo Per l’Italia.
Fonte Adnkronos