Amputata la gamba di una statua appartenente alla gipsoteca dell’Accademia delle Belle Arti di Brera. La scoperta è stata effettuata martedì mattina dal personale dell’Ateneo in servizio. A riprendere i momenti della devastazione, una telecamera posizionata nel corridoio interno. Secondo alcuni testimoni, a provocare la devastazione potrebbe essere stato un ragazzo, presumibilmente uno studente straniero, che è salito sulla statua del «Satiro ubriaco» per farsi una fotografia (un selfie), e così avrebbe provocato il danno. Le statue in gesso e terracotta risalgono ai primi anni dell’Ottocento: si tratta di calchi prodotti dalle botteghe degli scultori più rinomati dell’epoca, tra cui Antonio Canova. Si tratta di copie di non altissimo valore, che appunto per questo sono collocate in un corridoio e non nelle sale più interne.
L’ORIGINALE. Il « Satiro ubriaco», noto anche come «Fauno Barberini», è un’antica scultura greca di epoca ellenistica che raffigura un satiro dormiente, probabilmente del 220 a.C. circa. L’originale è conservato alla Gliptoteca di Monaco (Inv. 218). La scultura fu trovata nei fossati di Castel Sant’Angelo a Roma attorno al 1624. La figura è sdraiata su una roccia, a simboleggiare gli effetti del vino e dell’ebbrezza. Le gambe divaricate, la testa rivolta verso il giaciglio e le braccia sollevate per fare da cuscino danno l’impressione di un movimento di grande naturalezza, prova dell’abilità dello scultore.
Fonte e foto Nicola Vaglia di Corriere.it