L’iniziativa ha voluto celebrare il xx anniversario della morte di Don Peppe Diana,ucciso a Casal Di Principe proprio nel giorno del suo onomastico,il19 marzo del 1994.
Adriana Musella ,donna in trincea che dell’antimafia ha fatto una scelta di vita , ha ricordato in apertura la figura di Don Peppe Diana “un sacerdote ” ha detto “che non voleva fare altro che compiere nel migliore dei modi possibili il suo ministero, cercando di creare una collettività solidale in grado di opporsi alla brutalità e ai soprusi della camorra diventato suo malgrado,uno dei troppi simboli di quanti cercano di ribellarsi alle imposizioni della criminalita’ organizzata.Parlando poi della camorra ha rilevato come la stessa sia considerata una componente endemica della realta’ campana,quasi una sorta di stato parallelo che cerca ,armi in pugno e soldi alla mano di imporre il proprio predominio su quello legale,servendosi di quell’aria grigia della societa’ caratterizzata dai colletti bianchi.
Gianni Maddaloni ,dal canto suo, ha raccontato agli studenti presenti la sua passione per il judo e quella dei propri figli Giuseppe, Laura e Marco ,tutti campioni di rilievo in campo internazionale fino ad arrivare all’apice con la medaglia d’oro che Pino, conquista nelle olimpiadi di Sidney nel 2000.Ha raccontato un’altra Scampia ,Maddaloni,quella che non fa cronaca ma che esiste.
Il progetto più importante e significativo è certamente la Star Judo Club Napoli, associazione sportiva fondata nel 1980 che nasce con lo scopo principale di distogliere i giovani dal rischio di affacciarsi alla criminalità organizzata, purtroppo presente all’interno del quartiere simbolo della citta’ partenopea.Giovanni Maddaloni parte dalla convinzione che lo sport sia disciplina, rispetto delle regole, rispetto degli altri e di se stessi, confermando così la voglia di ritagliare uno spazio sano e vivibile .Il progetto si è ampliato nel 2005, quando è stata inaugurata la “Piazzetta dello sport” , un centro che accoglie anche bambini diversamente abili e non vedenti.
” Quando ad essere ucciso e’ un esponente delle Istituzioni”ha ribadito Adriana Musella “lo Stato Lo ricorda, ma se a cadere sono cittadini comuni, questi vengono troppo spesso dimenticati” e allora c’e’ bisogno chei familiari si mettano in gioco ed e’ quello che ho fatto ,cercando di riscattare una morte ingiusta ed onorare la memoria di mio padre.La prima manifestazione nazionale antimafia il 2 maggio 1993 vede la partecipazione di 9 mila giovani, tutti recanti in mano un fiore : la GERBERA GIALLA, che diventerà il simbolo della lotta al crimine organizzato. A far da scenografia dietro i conferenzieri , bellissimi poster con i volti e le scritte di giudici e persone uccise dalla mafia e,a chiudere il cerchio dell’emozione e delle riflessioni, lenzuoli che i ragazzi hanno srotolato e appeso in vari punti per tutta la platea. Il momento del dibattito con gli studenti si è rivelato punta di diamante dell’evento : sono state poste domande sull’attuale delicata situazione e sulle trattative stato-mafia, toccando punti ‘nevralgici’ del momento storico.
Commenta