All’acquisto partecipò con una propria quota Anna Maria Colao, moglie di Caldoro. L’appartamento, di 120 metri quadri, fu poi frazionato: Colao ne acquisì i due terzi, mentre il restante andò a Santangelo. Per formalizzare l’acquisto – sottolineano ancora i legali – Santangelo restituì a Colao parte del denaro ricevuto inizialmente. Quindi, secondo gli avvocati non avrebbero fondamento le anomalie ipotizzate dalla Banca d’Italia, da una cui segnalazione è stata avviata l’indagine, secondo cui la restituzione in un breve lasso di tempo di una parte del denaro lasciava immaginare lasciava immaginare un’operazione irregolare.