Al concorso dello scorso anno gli iscritti sono stati 1502. Si ricorda che per l’anno accademico 2014-2015 il numero di studenti da ammettere al corso di laurea magistrale in Medicina e chirurgia dell’Ateneo di Salerno è 195, e che le prove si svolgeranno il prossimo 8 aprile.
In merito a questi dati, il rettore Aurelio Tommasetti ha dichiarato: «Apprendo con piacere che il numero di candidati alla prova di accesso al corso di laurea in Medicina e chirurgia del nostro Ateneo è invariato rispetto allo scorso anno. Il dato è ancora più significativo e incoraggiante se si considera che quest’anno il test di accesso è stato anticipato all’8 aprile, il periodo più intenso per la preparazione degli esami di stato.
La nostra facoltà di Medicina è cresciuta in maniera graduale, armonizzandosi con le caratteristiche proprie del territorio salernitano e del suo Ateneo, valorizzando le risorse interne e attraendo le migliori intelligenze e professionalità dalle altre università nazionali e, in alcuni casi, internazionali.
L’Ateneo di Salerno è l’unica università generalista italiana che offre un campus dedicato esclusivamente al corso di laurea in Medica.
E’ significativo ricordare che i primi laureati in Medicina e chirurgia di Salerno hanno dimostrato le proprie capacità professionali e il valore del percorso universitario compiuto risultando vincitori di concorso per l’accesso alle scuole di specializzazione di numerosi e prestigiosi atenei italiani.
Dunque, investire sulla formazione professionale si conferma l’unica strada per contribuire alla crescita del paese e garantire ai nostri giovani migliori prospettive di vita. Infatti, come confermato dal Primo rapporto biennale sullo stato del sistema dell’università e della ricerca presentato ieri dall’ANVUR, nel nostro Paese le condizioni occupazionali risultano più favorevoli per i giovani laureati, in termini dichance la laurea offre maggiori opportunità del diploma, il tasso di disoccupazione dei laureati risulta molto inferiore rispetto a quello dei diplomati e la differenza percentuale del reddito medio mensile tra laureati e diplomati risulta essere ancora molto significativa».