Quattro sono le persone indagate dalla Procura della Repubblica di Lagonegro per truffa aggravata ai danni della Regione Campania, falso ideologico, falso materiale, false dichiarazioni rese a Pubblico Ufficiale, mentre nei confronti della società che ha realizzato la struttura l’A.G. ha provveduto ad applicare la misura interdittiva del “divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione”, prevista dalla Legge n. 231/2001, ritenendo la persona giuridica direttamente responsabile di illecito amministrativo discendente da reato.
L’amministratore della società, in concorso con gli altri indagati, al fine di dimostrare all’ente erogatore il possesso dei requisiti del bando ed attestare il completamento del programma d’investimento, ha creato ad hoc false fatture d’acquisto con l’intestazione di varie società, risultate del tutto estranee alla vicenda, nonché ha falsificato perizie asseverate di accertamenti tecnico-contabili, ricevute di bonifici bancari e certificati di pagamento, inviato false comunicazioni di assunzione di lavoratori all’I.N.P.S., risultati anch’essi ignari.
Contestate, inoltre, violazioni all’imposta sul valore aggiunto per 200 mila euro, nonché recuperati a tassazione 600 mila euro. In esito alla verifica fiscale effettuata dai finanzieri, l’imprenditore è stato, altresì, deferito all’A.G. per frode fiscale.
(Comunicato ufficiale Guardia di Finanza – Comando Provinciale Salerno)