Di lui, in questo momento, mister Gregucci non può privarsi: perchè l’unica alternativa valida sarebbe Gustavo (che però dà il meglio se può partire più lontano dalla porta) e perchè il ragazzo cresciuto nel vivaio dell’Inter e poi esploso con la Primavera della Lazio, sta trovando la via del gol con continuità. Soprattutto in casa. Tra l’altro, proprio il match di Catanzaro, all’andata, segnò la rinascita professionale del 23enne attaccante della Salernitana. Dopo essere rimasto a lungo fermo ai box per un problema fisico che ne aveva messo in dubbio addirittura la prosecuzione dell’attività professionistica, Mendicino al Ceravolo prese il volo e di testa segnò uno splendido gol, che regalò ai granata (allora allenati da Perrone) di conquistare un pesantissimo punto esterno, in casa di una delle squadre meglio attrezzate del girone.
SuperMendo si sarebbe poi ripetuto la settimana dopo in acrobazia nel big match col Frosinone, forse la partita più bella della stagione fin qui, disputata su un campo ai limiti della praticabilità. A causa di un infortunio muscolare, Mendicino è stato poi costretto a fermarsi nuovamente e solo alle 22esima giornata è tornato a timbrare il cartellino, all’esordio di Gregucci contro il Barletta. Da quel momento in avanti, Mendicino ha segnato con continuità, col Grosseto in Coppa Italia, con l’Ascoli, a Viareggio, col Benevento. Il bomber granata, rimasto a secco nello scorso turno di campionato, nel match perso a Grosseto dalla Salernitana, ha in mente di rifarsi domenica, magari con gli interessi, contro un avversario che spera possa portargli fortuna come all’andata.
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