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Salerno città felice: 13esimo posto in Italia. Il giorno più “happy” cade il 29 giugno

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Oggi, 20 marzo, si celebra la seconda “Giornata della felicità”, istituita dall’Onu per promuovere ciò che dovrebbe essere “lo scopo fondamentale dell’umanità”.  “Chiedimi se sono felice”. La domanda, come in un noto film di Aldo, Giovanni e Giacomo, è stata fatta a tutti gli italiani. O meglio, è stata fatta in versione 2.0 attraverso i social network da Voices from The Blogs e Wired per stilare una classifica delle città più “happy” d’Italia in occasione dell’e-book iHappy 2013.

Discostandoci un attimino da tutte queste parole inglesi il dato che ne esce fuori è quantomeno sorprendente: Genova è la città più felice d’Italia in un Paese, dato ancor più incredibile, dove il 60% degli italiani è stato valutato felice (contro il 40% del 2012) proprio nell’anno della crisi. Salerno si colloca al 13esimo posto in Italia con il 71% di indice iHappy rispetto alla “triste” Napoli nelle ultime posizioni di questa speciale classifica della felicità. Il giorno pià felice per i salernitani, lo scorso anno, è stato il 29 giugno. Tra gli eventi era in corso il festival della Letteratura (viene segnalato nella ricerca).

Il Piemonte è tra le regioni in maglia nera, 58,3%, rispetto a una media nazionale del 60,3%, surclassata dalla Puglia felix (66,6%) da Toscana, Emilia Romagna, Liguria, ma ha la magra soddisfazione di godersela un tantino di più della Lombardia (53,3%), del Veneto (53,9%) e della Valle d’Aosta (46,1%): insomma, una piccola isola felice in una Padania mesta.

La vera capitale della felicità nel 2013 è Genova. La provincia del capoluogo ligure si colloca infatti al primo posto con un 75,5% di tweet felici. Al secondo posto, e a poca distanza, troviamo Cagliari (75,1%), mentre nella top-ten compaiono anche Parma (quarta col 72,9%), Bari (settima: 71,7%) e Bologna (71,4%), che nel 2012 si era posizionata seconda mentre quest’anno si ferma al decimo posto. Quasi tutte le grandi città fanno invece registrare valori di felicità molto ridotti. Si salva solo Firenze, al 65° posto col 58,2% di tweet felici. Più staccata Roma (54%, e 21 posizioni sotto Firenze), mentre al fondo della classifica troviamo appunto Torino (91° posto), Milano (93°) e Napoli (96°). In assoluto la provincia più triste del 2013 è stata Aosta (44,2%), seguita da Nuoro (45,8%), che anche quest’anno si conferma tristemente in penultima posizione, e Padova (45,9%). Male anche Venezia (48%) ed anche Olbia-Tempio (49,5%), che come la vicina Nuoro è stata una delle zone più colpite dal ciclone Cleopatra.

Ma quali sono le ragioni della nostra tristezza e della nostra felicita? Dì lunedì siamo tutti più tristi (59,2%), mentre i giorni di coppa (il martedì e mercoledì) così come il sabato sono giorni più felici. L’analisi econometrica sui dati del 2013 mostra che la felicità migliora sensibilmente nei giorni di festa (+1,8%), ma solo quando la festività non cade nel weekend, altrimenti niente vacanza e il giorno di festa diventa un “ponte sprecato”.

È il Natale a farla da padrone (iHappy +14,3%), ma nell’Italia dei “mammoni” anche la festa della mamma produce sorrisi (+11,1%), così come il giorno che precede la busta paga. Al contrario, lo spostamento di lancette dovuto all’ora legale genera ansia e depressione, e fa crollare la felicità di 5 punti. Anche la latitudine, infine, può fare la differenza. Risalendo la penisola da sud a nord la felicità diminuisce, tranne nelle provincie in cui c’è il mare. Quanto a felicità hanno dunque ragione i tifosi napoletani che allo stadio cantano “noi abbiamo il sole, noi abbiamo il mare”? Probabilmente è così.

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