La Primula di Palinuro fu scoperta nel 1592 proprio tra le rocce del capo a picco sul mare, dal naturalista napoletano Fabio Colonna, che per primo si dedicò alla classificazione scientifica delle specie vegetali, al punto di essere definito da Linneo come “il primo di tutti i botanici”. Nel settecento fu poi studiata e classificata da un altro botanico napoletano, Vincenzo Petagna, che le diede il nome scientifico.
Per le sue peculiarità si ipotizza che la Primula di Palinuro sia una specie di fossile vivente, cioè un relitto sopravvissuto alle glaciazioni del Quaternario (circa 2 milioni e mezzo di anni fa) in un ambiente estremamente ristretto. Essa è presente solo sulla costa meridionale del Tirreno, in riva al mare e talvolta più all’interno, ma sempre a meno di cento metri dall’acqua. L’estensione di costa interessata non supera i 90 chilometri da Palinuro in Campania a Scalea in Calabria e comunque con presenza piuttosto discontinua. La Primula di Palinuro infatti attecchisce solo in condizioni molto particolari: il substrato deve essere calcareo o anche di friabile arenaria marina, come presso l’Antiquarium di Palinuro, ma comunque pressoché verticale, perché, dove esso diventa orizzontale, la pianta è sopraffatta da altre specie più resistenti; l’esposizione deve essere a nord o a nord-ovest o più raramente a nord-est. Inoltre la Primula palinuri è molto sensibile all’inquinamento ambientale e mal si adatta a vivere in vaso o comunque in condizioni diverse da quelle prima descritte. Per questi motivi essa è inserita negli elenchi nazionali ed internazionali delle specie protette a rischio di estinzione. In particolare è inclusa con la classificazione di “Vulnerabile” nella Lista Rossa compilata dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN, International Union for Conservation of Nature) ed attualmente appartiene alla categoria “Minacciata” della lista IUCN. È inoltre inserita nella Convenzione di Berna del settembre 1979, che mira a promuovere la cooperazione tra gli stati firmatari al fine di assicurare la conservazione della flora e della fauna selvatiche e dei loro habitat naturali ed infine è tutelata dalla Legge Regionale n. 40/94, dal DPR 08/09/1997 n. 357 e dal Regolamento della Comunità Europea n. 338/97 del Consiglio del 9 dicembre 1996, relativo alla protezione di specie della flora e della fauna selvatica.
Per tutto questo ed anche per ovviare alla scarsa attenzione che, proprio nel luogo che le ha dato il nome, è stata sinora dedicata alla Primula di Palinuro, un gruppo di associazioni e di liberi cittadini amanti della natura ed attenti alle problematiche ambientali hanno deciso di costituire un “Comitato Primula Palinuri”. Tra gli altri fanno parte di esso la Pro Loco di Palinuro e le associazioni: “Amici di Palinuro”, “Cooperativa Palinuro Porto”, “Eso es Palinuro”, “Pubblici Esercizi di Palinuro”, “Commercianti di Palinuro”, “Progetto Centola”, “Protezione Civile Centola Gruppo Lucano”, “Palinurus – Turismo e Cultura” e “Capo Palinuro – Publio Virgilio Marone”.
Per realizzare l’iniziativa il Comitato si è avvalso del patrocinio del Comune di Centola e del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni, mentre l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” ne è stato l’autorevole partner scientifico.
La prima edizione della “Festa della Primula palinuri” avrà luogo sabato 22 marzo 2014, con ripresa nelle quattro fini settimana successive, con termine per la Santa Pasqua.
L’evento principale della giornata del 22 marzo sarà un convegno sul tema “Primula palinuri Petagna, endemismi botanici e biodiversità: fattori strategici per un turismo sostenibile”, che si terrà presso l’Hotel Tre Caravelle in via Santa Maria a Palinuro ed al quale sono stati invitati, tra gli altri, i seguenti relatori:
• Dott. Carmelo Stanziola Sindaco del Comune di Centola
• Marco Sansiviero Comitato “Primula palinuri”
• Prof. Giovanni Cammarano Comitato “Primula palinuri”
• Prof. Giovanna Aronne Docente di Botanica ambientale e applicata presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”
• Prof. Enrica De Falco Professore associato Dipartimento di Farmacia/DIFARMA – Università degli Studi di Salerno
• Prof. Maurizio Buonanno C.N.R. – ISAFOM (Ercolano)
• Dott. Michele Buonomo Presidente Legambiente Regione Campania
• Dott. Guido Arzano Presidente C.C.I.A.A. di Salerno
• Avv. Amilcare Troiano Presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni
• Arch. Angela Pace Commissario E.P.T. Salerno
• Avv. Giovanni Romano Assessore all’Ambiente della Regione Campania
• Prof. Luigi Nicolais Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche
• Moderatore: Ing. Paolino Vitolo
Sono inoltre organizzate numerose attività in collaborazione con i circoli didattici delle scuole locali e con le associazioni ambientalistiche. Sono previste delle passeggiate naturalistiche per l’osservazione dal vivo della Primula di Palinuro, il cui periodo di fioritura va appunto da gennaio ad aprile. Tra queste particolare importanza riveste il percorso dalla spiaggia delle Saline, ex Club Mediterranée, alla spiaggia della Ficocella, presso l’Antiquarium, che è, come già accennato, una delle principali stazioni di presenza della Primula Palinuri. Questo percorso permetterà di vedere, oltre alla stessa primula, numerose specie vegetali dunali, anch’esse particolarmente rare e interessanti.
Sarà poi organizzata una mostra documentale e fotografica in piazza Virgilio a Palinuro e sarà installata nei punti nevralgici del paese una cartellonistica informativa, con l’indicazione del percorsi e dei sentieri dove è possibile vedere la primula.
Gli obiettivi che il Comitato si prefigge sono la tutela e la salvaguardia di questo eccezionale endemismo botanico di Palinuro, l’attivazione di flussi turistici legati alla botanica, che statisticamente coinvolge due milioni di appassionati, e la promozione di convegni scientifici, che possano riunire a Palinuro, luogo di massima presenza della primula, gli studiosi che in tutto il mondo si sono dedicati e che intendano dedicarsi a questo splendido e delicato fiore della nostra terra.