Il calciatore, operato a Parma dal dottor Brevi, non potrà tornare subito in campo e, quando lo farà, sarà costretto ad indossare una maschera protettiva, come successe ad esempio al laziale Cribari per un infortunio analogo. Bianchi sarà dunque costretto a fermarsi e mister Gregucci dovrà decidere a chi affidare il compito di sostituirlo. Il candidato principale è il mancino Sembroni (Tuia verrebbe spostato sul centro destra), che però non sempre ha convinto quando è stato chiamato in causa. Luciani nasce centrale, anche se poi tra i professionisti è stato quasi sempre impiegato come terzino. All’occorrenza anche Scalise può ricoprire il ruolo ma dà il meglio di sè sull’esterno. E, inoltre, ci sono Perpetuini, Montervino e Pestrin che, in casi estremi, possono scalare al centro della difesa, anche se questo non sembra tempo d’esperimenti, vista l’importanza della posta in palio nei prossimi scontri diretti. Ci sarebbe, inoltre, la possibilità di attingere al mercato dei giocatori svincolati, ma prima il diesse Fabiani attende di conoscere precisamente i tempi di recupero di Bianchi.
Salernitana: infermeria piena. Bianchi è out, si scalda Sembroni
La Salernitana perde Alberto Bianchi per almeno tre settimane. E, visto che nelle prossime gare la squadra di Gregucci si gioca una fetta consistente di play off, non è di certo una buona notizia. Il roccioso difensore prelevato a gennaio dall’Ascoli è in breve tempo diventato il leader del pacchetto arretrato dei granata, conferendo sicurezza ad un reparto che, prima del suo ingaggio (assieme a quelli di Gori e Scalise) aveva fatto maledettamente fatica. Da gennaio in avanti in termini di rendimento difensivo solo Catanzaro e L’Aquila hanno fatto meglio della Salernitana. In uno scontro di gioco col giallorosso Benedetti, però, domenica scorsa Bianchi ha rimediato una frattura composta alla mandibola.
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