Il mondo sindacale e dell’associazionismo scende in campo in difesa della metropolitana di Salerno. Sabato 29 e domenica 30 marzo, volontari saranno in strada per sensibilizzare la cittadinanza e promuovere una raccolta firme finalizzata a scongiurare la chiusura del servizio che, ad oggi, non dovrebbe essere più garantito a partire dal 1 aprile 2014.
Il prossimo fine settimana sarà possibile sottoscrivere una petizione che sarà inviata al Ministro per le Infrastrutture, alla Regione Campania ed all’assessorato competente, alla Provincia ed al Comune di Salerno, in tutte le stazioni della metropolitana o recandosi agli stand che saranno allestiti sabato in Corso Vittorio Emanuele, traversa di Via Velia, e domenica in Piazza Cavour, sul Lungomare cittadino, dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00.
Oltre alla Cgil Salerno e a Legambiente, sono tantissime le associazioni che hanno aderito all’iniziativa: “Noi per Salerno”, “Le ali della libertà”, “Erchemperto”,“Salerno attiva – Activa civitas”, “Salerno cantieri&architettura”, “Musikattiva”, “Osservatorio est oriente”, “Associazione sportiva GSK Karate”, “Cooperativa Sociale Il Villaggio di Esteban”, “Cooperativa sociale Fili d’Erba”, “Cooperativa sociale Verde Pino” e le associazioni studentesche “Uds”, “Link” ed “Udu”.
“La metropolitana si è rivelata uno strumento importante per la viabilità a Salerno – commenta Maria Di Serio, segretaria generale Cgil Salerno – e riteniamo che l’integrazione della mobilità territoriale con il Cstp potrebbe aiutare a migliorare lo spostamento dei cittadini lungo la direttrice della metropolitana e verso le frazioni alte.
Ovviamente, ci sembra necessario il prolungamento della linea verso l’Università, in un’ottica sempre più ecosostenibile”.
“Legambiente già da tempo è impegnata a sostenere la metropolitana che è, per noi, un tassello fondamentale, direi imprescindibile, nella costruzione di una mobilità sostenibile sia ambientale che sociale – sottolinea Michele Buonomo, Presidente di Legambiente Campania – A fronte di un aggravamento dell’inquinamento atmosferico delle città italiane, è inconcepibile non valorizzare una risorsa già esistente che è costata milioni di euro alle tasche dei cittadini”.
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