Una strategia culturale di largo respiro spinge la Fondazione Ravello, presieduta da Renato Brunetta, a ospitare le mostre dei più grandi artisti contemporanei, per rendere questa perla della Costiera Amalfitana il neo-Parnaso del Mediterraneo. Anche nel 2014 il Ravello Festival ha esteso la propria programmazione all’intero anno, ampliando l’offerta relativa alle arti visive e, in particolare, alla scultura, che a Ravello sembra aver trovato una dimora privilegiata. In Villa Rufolo, è stata inaugurata la mostra della scultrice Alba Gonzales “Amor Maris – I miti scolpiti”, a cura di Maria Mucciolo.
L’artista, romana di nascita, ma cittadina del mondo grazie alle sue numerose esposizioni internazionali, rende così omaggio ad un luogo che, con la sua atmosfera straordinaria, evoca miti e metafore. La Mostra, aperta fino a domenica 18 maggio, si compone di 32 opere, fra marmi e bronzi, di cui 10 monumentali, 4 delle quali dislocate sulla terrazza dell’Auditorium, collegate queste ultime, da un fil rouge fra l’ironia, la denuncia e la speranza, elementi tipici dell’arte di Alba Gonzales.
Il figurativo–simbolico di questa straordinaria artista coniuga molti temi della contemporaneità: dal femminicidio alla procreazione assistita; dall’uso della seduttività femminile come strumento di potere all’abuso sull’ambiente; dal vincolo coniugale vissuto come messaggio di eternità alla preghiera verso la Madre Celeste. “Sono onorata di esporre in una cornice così prestigiosa – afferma l’artista –perché Ravello rappresenta un luogo magico, dove tutto è armonia, in un connubio straordinario di passato e presente. E le mie opere sono imperniate proprio sulla ricerca di un’armonia spirituale ed emotiva la cui conquista pacifichi interiormente: anche quando denunciano le patologie del destino umano, come la guerra, la violenza alle donne, il degrado ambientale prodotto dagli uomini, lo fanno con forme plastiche ed eleganti.” Il catalogo della Mostra, con foto di Luca Bracali, è edito da ARTE’M. Con Alba Gonzales si apre la grande stagione della scultura contemporanea a Ravello, destinata poi a trovare in Tony Cragg, durante l’estate, un esponente internazionale illustre.
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