NOTE DI REGIA. “La Sacra Bibbia è sicuramente la più grande storia mai raccontata. Colpisce tutti, credenti e non, chi per un motivo, chi per un altro. Ma per chi vive la situazione “borderline”, diventa addirittura affascinante. Partendo dal presupposto che questo sacro testo sia stato scritto da uomini (certo, ci dicono “ispirati” nel trascrivere ciò che Dio voleva far sapere agli esseri umani), viene spontaneo chiedersi se, in alcuni momenti, l’essere umano non abbia avuto la meglio sul sovrannaturale lasciandosi andare ad un “pizzico” di favolistico. L’uomo è di per sé fallace, e quindi, qualche piccolo errore, potrebbe averlo fatto, soprattutto partendo dal presupposto che difficilmente la bozza sarà stata inviata alla fonte d’ispirazione per i dovuti correttivi. Inoltre gli altri esseri umani, non quelli ispirati, ma la massa, sono dotati di ragione, e spesso la ragione genera dubbi.
Esporli è sinonimo di intelligenza: chiedere perché, andare a fondo alle cose senza accettarle tacitamente come dogmi acquisiti non svilisce l’uomo, anzi, lo rafforza. E sfogliando la Sacra Bibbia, quante domande sono comparse nella mente della gente? Pochi hanno avuto il coraggio di esporle, e spesso questo gettito di sincerità non è stato apprezzato. Per questo c’è molta ammirazione nei confronti dell’autrice del testo “Caro Dio”, Giovanna Castellano, che ha con grande capacità dialettica messo in fila la serie di domande che in tanti si pongono senza avere il coraggio di uscire allo scoperto. Nell’allestimento teatrale tanti di questi “perché?” saranno affrontati: a volte con ironia, a volte con crudezza, ma mai in maniera dissacrante o blasfema. Un piccolo viaggio attraverso la Sacra Bibbia che, però, come è giusto che sia, apre le porte alla speranza”.