Come dire che il mondo del pallone fa abbondantemente la propria parte e non riceve ‘regali’ da nessuno. La prende con maggiore ‘filosofia’ il presidente della Lega Dilettanti Carlo Tavecchio, convinto che alla fine nulla muterà. ”Aspetterei a dire che il Coni darà meno soldi al calcio – ha detto – e che abbia intenzioni di danneggiare la gallina che fa le uova. Il calcio tiene in piedi tutto il sistema sport in Italia, e dà più di ciò che riceve. Sarebbe poco lungimirante crearci dei problemi, e mi auguro che vengano confermate le cifre che prendiamo adesso. Se si parla da quasi un anno di modificare questo contributo ma nulla è ancora stato fatto un motivo ci sarà…”. Non poteva mancare un intervento anche dal presidente della federazione di atletica leggera Alfio Giomi, uno di coloro che hanno idee opposte a quelle dei dirigenti del calcio. ”Pongo un problema di metodo e non di merito – ribadito oggi -: non ci sono più i presupposti perché una federazione sia considerata al di sopra di tutte le parti. Gli altri, ovvero federazioni e enti sportivi, ricevono fondi in base a parametri complicatissimi, vengono usati perfino degli algoritmi, e la Figc no. Io non contesto il calcio, ma dico solo che questa federazione dovrebbe sottostare ai parametri che valgono per le altre”. ”Se in base a questi stessi parametri – ha concluso -, che devono valere per tutti, il calcio prenderà anche più di adesso, a me andrà benissimo”.