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Depuratore Biologico del Sarno: Romano, “Miglioriamo qualità dei reflui trattati”

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E’ stato attivato oggi il trattamento biologico dell’impianto di depurazione di Foce Sarno nel comune di Castellammare di Stabia: una gestione che, in linea con gli standard europei, migliorerà sensibilmente la qualità delle acque marino-costiere del litorale stabiese. “Si tratta di un evento storico: questo era l’unico depuratore, dei sei presenti nel bacino del Sarno, ancora privo della gestione biologica, che poi è propedeutica alla linea smaltimento fango. Tale comparto va a sostituire il trattamento chimico-fisico non a norma fino a questo momento utilizzato sull’impianto. A dichiararlo l’assessore ai Lavori pubblici della Regione Campania Edoardo Cosenza, delegato del presidente Caldoro al coordinamento strategico dei Grandi progetti.

“E’ un’altra buona notizia che conferma i risultati positivi prodotti dagli sforzi messi in campo per il risanamento del Sarno e il miglioramento della qualità delle acque marine del Golfo di Napoli. La messa in esercizio del settore consentirà, nell’arco di pochi mesi, un sensibile miglioramento della qualità dei reflui trattati.” Così l’assessore all’Ambiente della Regione Campania Giovanni Romano (nella foto in alto). “Il risultato raggiunto è il frutto di una sinergia istituzionale tra l’Arcadis, la Regione Campania, il Comune di Castellammare di Stabia e la Procura della Repubblica di Torre Annunziata ed ha consentito l’avvio del settore biologico dell’impianto entro i termini stabiliti. “Le opere di adeguamento funzionale dell’impianto di depurazione di Foce Sarno, realizzate dall’ARCADIS, sono state consegnate il giorno 21 marzo alla Direzione Generale per l’ambiente e l’ecosistema della Regione Campania, alla presenza del consulente della Procura Paolo Massarotti.

“Avviato il settore biologico sarà ora possibile procedere, nell’ambito degli interventi del secondo lotto funzionale, alla dismissione della linea di trattamento chimico-fisico, al completamento delle ultime tre vasche di sedimentazione secondaria ed all’adeguamento della linea fanghi, portando la capacità dell’impianto da 300.000 a 500.000 abitanti equivalenti. Il lavoro dell’Assessorato a difesa dell’ambiente proseguirà senza sosta per recuperare la migliore qualità delle acque di balneazione e contribuire al rilancio dell’economia turistica che resta una delle principali vocazioni della nostra terra”, conclude Romano.

 

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