Dopo la farsa che continua infatti a compersi ai danni del CSTP, che grava sui lavoratori e sui pendolari costretti a “sperare” che qualcosa funzioni in un servizio pubblico che, in quanto tale, dovrebbe essere garantito senza se e senza ma ai cittadini, un altro episodio gravissimo si consuma nella città di Salerno testimoniando il completo disinteresse nei confronti di tutti quei cittadini che, oltre alle spese del biglietto, si accollavano prima le conseguenze dei ritardi e/o della mancata corsa di un bus pubblico, e poi le conseguenze della chiusura – temporanea, si spera – dell’unico servizio di trasporto pubblico locale che garantiva puntualità ed efficienza.
Una semplice comunicazione da parte della Regione Campania per comunicare l’inserimento della linea metropolitana di Salerno all’interno delle linee regionali di competenza di Trenitalia: ecco cosa basterebbe per ripristinare un servizio che, in 5 mesi scarsi di attività, ha portato ottimi risultati in termini di utilizzo. Nessun dispendio economico da parte dell’ente Regione, che andrebbe soltanto a guadagnarci in termini di credibilità verso la popolazione salernitana, che ha tutto il diritto di sentirsi ancora una volta discriminata dai piani alti di Palazzo Santa Lucia, visto il risultato finale che vede il servizio chiuso.
Le beghe politiche interessano ben poco ai fruitori del trasporto pubblico locale: tutti i cittadini che hanno in questi giorni firmato petizioni per scongiurare la chiusura di un servizio fondamentale per la città, affinchè le battaglie politiche non intralciassero il bene comune di chi lavora per il trasporto pubblico e di chi ne usufruisce, si sono ritrovati ancora una volta a combattere contro i mulini a vento a causa di una classe politica che si fatica a definir tale.
Se è vero, dunque, che il trasporto pubblico locale – su ferro e su gomma – costituisce uno degli elementi fondamentali per la popolazione, è altrettanto vero che questa idea resta tale e non si concretizza con azioni decise da parte di coloro i quali gestiscono i soldi pubblici – che nella maggior parte dei casi sono appunto soldi degli stessi cittadini –. E se non risultasse abbastanza grave tale consapevolezza, lo sarà ancor di più sapendo che la popolazione ha recepito il messaggio, negando ogni sorta di credibilità a tutti i politici che difendono l’idea di chi, a loro volta, li governa dall’alto, piuttosto che l’idea dei cittadini stessi di cui dovrebbero essere rappresentanti.
Il Segretario Cittadino FGS
Vittorio Cicalese
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