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Minori: Imposta di soggiorno, una tassa necessaria, una tassa giusta

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L’imposta di soggiorno recentemente introdotta a Minori è una tassa non soltanto necessaria, ma anche giusta per come è stata configurata.

La pagheranno gli ospiti delle strutture ricettive per i primi 5 giorni di soggiorno nei soli periodi di alta stagione (con lo scopo di destagionalizzare l’attività), con tariffe differenziate per tipologia e qualità di strutture. E’ un’imposta necessaria perché i tagli ai trasferimenti statali hanno raggiunto ormai livelli tali da impedire la continuità quantitativa e qualitativa dei servizi erogati: per non impoverire l’offerta turistica occorre alimentarla di nuove risorse finanziarie. E’ un’imposta giusta perché permette di non aumentare la tassazione a carico dei residenti, e perché è modulata in maniera progressiva, con una minore incidenza verso i contribuenti meno forti economicamente.

Essa inoltre consentirà, non essendo indirizzata a sostenere la spesa corrente, di realizzare investimenti nel settore turistico, ai quali viceversa si sarebbe dovuto rinunciare in assenza di copertura.

E’ poi il frutto del dialogo e della concertazione con le categorie interessate, che sono state direttamente coinvolte nelle determinazioni relative, stabilendone l’entrata in vigore a partire dal 1 ottobre 2014. Le tariffe saranno di 1,50 euro per alberghi 4/5 stelle, di 1 euro per alberghi con meno di quattro stelle, di 0,50 euro per gli esercizi extralberghieri.

Contrariamente a qualsiasi valutazione superficiale, l’imposta di soggiorno contribuirà a rafforzare le potenzialità turistiche di Minori e ad incrementarne le possibilità di lavoro e di reddito, in funzione di una più piena equità sociale.

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