Site icon Salernonotizie.it

Anna Petrone (PD): “La Metro di Salerno è un diritto negato ai cittadini”

Stampa
In data 27 Marzo con i colleghi Antonio e Gianfranco Valiante, Donato Pica, Lello Topo, Gennaro Mucciolo e Dario Barbirotti abbiamo presentato una interrogazione urgente al Presidente Caldoro  e all’Assessore Vetrella con la quale:  “Siccome l’accordo di programma sottoscritto al Ministero contempla l’inserimento della metro di Salerno nella rete regionale alla stipula del nuovo contratto di servizio con Trenitalia, nonché la copertura del predetto servizio con l’inserimento dello stesso nel contratto in essere senza alcun onere aggiuntivo, ma con l’attuazione di una rimodulazione del trasporto ferro/gomma – si è chiesto di non interrompere nelle more il servizio, poiché il vigente contratto annuale prevede una compensazione per i servizi non svolti oppure eventuali penali.

Ne consegue che l’immediato inserimento della metro di Salerno consentirebbe alla Regione di effettuare una eventuale integrazione solo alla fine dell’anno. Inoltre di non precedere ad altri tagli del trasporto su gomma che sono già ridotti al minimo con un finanziamento di soli 5 milioni di €, con conseguente e ulteriore negativa ricaduta occupazionale”. Ovviamente il concetto di URGENZA e PROGRAMMAZIONE, anche rispetto a scadenze e problemi già noti, alla Regione Campania nella quasi totalità dei casi è un semplice esercizio mentale, un puro eufemismo.

Non avendo prima d’ora mai ricoperto ruoli politici nelle istituzioni – dichiara la Petrone – ho dovuto comprendere in fretta che molto spesso i presupposti con i quali si assumono le decisioni e si indicano le soluzioni, non scaturiscono da un esame oggettivo della fattibilità, delle procedure nell’interesse dei cittadini, ma da ragionamenti di opportunità politica o clientelare. Ragionamenti all’inizio a volte incomprensibili, oggi con frequenza inaccettabili. La rappresentazione pubblica della verità può divenire estremamente complicata o ricondotta a pochi semplici concetti. Questo è l’emblematica vicenda della metro salernitana

Chi può negare l’evidenza che quando la cosiddetta “volontà politica” ha richiesto soluzioni e coperture finanziare per situazioni molto più economicamente rilevanti, sono stati capaci di risolverle nel giro di 48 ore assumendosene la responsabilità. Viceversa, si richiamano leggi, accordi, protocolli tutto per rendere il percorso irto di ostacoli e, una volta giunti soluzione se ne assumo i meriti addossando le conseguenze negative “all’altro”. Do per scontato che la metropolitana si riattiverà, non so indicare i tempi, ma è più che probabile che ci saranno ricadute negative così come paventato nell’interrogazione e forse anche una riduzione delle 58 corse.

Di fatto, l’Assessore Vetrella, oltre alla solita cantilena vecchia come la Repubblica Italiana sul disastro economico ereditato come se si fosse insediato l’altro ieri e non 4 anni fa, tra le varie cose preme sulla sostenibilità economica del servizio. Or dunque, se si vuol pedissequamente osservare quale criterio fondamentale per l’erogazione dei fondi, i soli dati numerici per tutte le società e aziende controllate o partecipate dalla Regione, sono certa che le istituzioni, i cittadini di Salerno e provincia, e non solo, non avrebbero alcunché da obiettare, purché il metodo venga contestualmente esteso a tutto il territorio campano.

Gli effetti negativi sarebbero minimi o addirittura positivi per diverse realtà territoriali. Il problema – dice la Petrone – sorgerebbe per alcune aree vaste che, senza soluzione di continuità, da anni sono pozzi senza fondo, veri buchi neri, e non si parla di 3 o 4 milioni di €, ma dello sperpero di decine e centinaia di milioni che appartengono a tutti i cittadini campani senza distinzioni.  Alcune zone sarebbero costrette a serrare l’erogazione di ogni servizio pubblico….. salvo che non si trovino semplice e immediate soluzioni con risorse aggiuntive.

Exit mobile version