“Il comune e la società, d’intesa con l’architetto Bofill, provvedano ad una ri-progettazione dell’edificio – sostiene Adinolfi – che preveda una riduzione dell’altezza (ed eventualmente una modifica parziale della destinazione d’uso: non solo condominio privato ma anche struttura ricettiva); il comitato No Crescent prenda atto della Sentenza del Consiglio di Stato che individua criticità negli aspetti paesaggistico-ambientali e si apra al dialogo”.
Da qui la proposta di “un tavolo tecnico-politico con l’amministrazione comunale (con rappresentanti della maggioranza e della minoranza), la società costruttrice e la soprintendenza”.
Raffaele Adinolfi, PDL Arechi Salerno