Sambiase, subito dopo il matrimonio, si fece prestare dalla mogli 100 mila euro e si appropriò, con uno stratagemma, anche di diversi suoi gioielli regalati, poi, all’ amante romena. Per circa un anno, la signora Agnese non ebbe dubbi sulla serietà del marito, che venne smascherato nell’ottobre 2012 dagli agenti della Squadra Mobile di Roma, i quali lo sorpresero con indosso una divisa da Primo Dirigente della Polizia di Stato. In una perquisizione domiciliare, i poliziotti trovarono nell’ abitazione romana di Michele Sambiase documenti falsi, curriculum personali e e domande d’impiego negli uffici del Senato e della Camera dei Deputati.
“Dopo tutte queste sofferenze – afferma Agnese Di Sarli – fonderò un’associazione per la difesa dei diritti di chiunque subisce vessazioni morali e fisiche. Combatterò la mia battaglia con tutte le mie forze e, se il presidente Napolitano non mi risponderà, andrò a Roma e mi legherò davanti al Quirinale per far ascoltare la mia voce. Urlerò per quelli che non parlano più. La mia storia potrebbe essere identica a quella di altre persone che hanno subito sofferenze simili alla mia, sofferenze causate, nel mio caso, da uno stalking continuo per oltre un anno”.
Fonte ANSA