Teatro Verdi – Piazza Matteo Luciani Tel.089 662141
Fine Stagione Teatrale
Teatro delle Arti – Via Guerino Grimaldi, 7 Tel. 089 221807
Fine Stagione Teatrale
Teatro Ridotto – Via Fabrizio Pinto, 1 Tel. 089 23 39 98
Fine stagione Teatrale
Teatro Ghirelli – Via Lungoirno Tel.800188958
La Madre
regia di Carlo Cerciello
Al Teatro Ghirelli di Salerno arriva lo spettacolo “La Madre” dopo aver vinto il 12° Festival Teatrale di Resistenza – Premio Museo Cervi – Teatro per la Memoria con la seguente motivazione: “Spettacolo vorticoso, di altissima intelligenza teatrale nella coralità d’insieme, nella recitazione dei singoli interpreti, prodigiosa la protagonista, Imma Villa nella parte di Pelagia Vlassova, il ruolo del titolo, una regia di Carlo Cerciello, colta e rigorosa nei singoli elementi e geniale nell’insieme, travolgente nella veloce scansione delle scene lasciando però anche il tempo per la più intensa delle commozioni (la morte del figlio), con gli elementi dello straniamento Brechtiano che – come doveva essere – sanno ben dialogare con l`immedesimazione più intima, coinvolgendo anche il pubblico nella complessa dialettica tra emozione e razionalità, partecipazione profonda e consapevolezza critica”. Il testo brechtiano trae origine da “La Madre”di Maxim Gorki (1907) che narra la storia di Pelagia Vlassova che, convertita al pensiero politico del figlio Pavel e dei suoi amici, viene coinvolta nelle loro azioni clandestine e per questo chiamata da tutti La Madre. Brecht allunga la durata della vicenda nel tempo (fino alla Prima Guerra Mondiale e alla vigilia della Rivoluzione d’Ottobre) e ne allarga anche i significati; è un notevole modello di Lehrstuck, cioè di dramma didattico, ma portato ben oltre le misure geometriche, per esempio, di «L’ eccezione e la regola».
Dal 8 al 13 Aprile
Teatro Nuovo – Via Valerio Laspro, 8/C Tel.089 220886
Antigone
Regia di Giancarlo Guercio
E’ una delle più note tragedie classiche, capolavoro di Sofocle, messa in scena dalla Compagnia ARS Nova, nella rivisitazione di Giancarlo Guercio. Regia di Giancarlo Guercio, con Margherita Rago.
Antigone è un personaggio della mitologia greca, figlia di Edipo e della madre di questi, Giocasta. Antigone era sorella di Ismene, Eteocle e di Polinice.
La storia di Antigone inizia laddove termina la tragedia di Sofocle ”Edipo re”, ovvero quando Edipo affida le figlie allo zio Creonte e va in esilio. Quando Edipo, si rese conto del misfatto che aveva compiuto e cioè di avere ucciso il padre e avere sposato la madre, Giocasta, si accecò e, scacciato da Tebe, peregrinò per tutta l’Attica. Quando giunse presso il bosco sacro alle Eumenidi, nel quale era vietato l’ingresso ai profani, egli decise di entrarvi e perciò le Eumenidi fecero strazio del corpo di Edipo. Antigone a questo punto decide di ritornare a Tebe, qui era appena iniziata la guerra dei Sette contro la città causata da discordie fra i suoi fratelli che vicendevolmente si erano uccisi. Quando vi giunse Creonte, il nuovo re di Tebe, fratello di Giocasta, emana un bando che proibisce la sepoltura di Polinice, uno dei due fratelli di Antigone, lasciando il suo corpo giacente in pasto ai cani. Antigone, disobbedendo agli ordini di Creonte, seppellì degnamente suo fratello Polinice – traditore della patria. Il re diede così ordine di murarla viva.
Tiresia, l’indovino cieco, individuò la prigione-tomba di Antigone che fu aperta dopo qualche giorno, ma la fanciulla al suo interno era già morta. Alla vista del corpo, il promesso sposo di Antigone, Emone, figlio di Creonte, si tolse la vita. In seguito però anche la madre di Emone decide di suicidarsi provocando così anche la morte volontaria di Creonte.
Antigone è anche il personaggio principale della tragedia ”Antigone” di Sofocle.
Venerdì 4 aprile alle ore 21 e Sabato 5 aprile alle ore 21
Teatro Arbostella – Viale Verdi Parco Arbostella Tel.0893867440
Compagnia “Avalon Teatro”: Le Voci Di Dentro
Scritta e ambientata nei primi anni del secondo dopoguerra, “Le voci di dentro” è una commedia (originariamente in tre atti) colma di sfumature, intensa e incredibilmente attuale. Le atmosfere Pirandelliane, di cui il testo è già profondamente intriso, sono state lo spunto dal quale è partita l’idea registica che si è tradotta in una messa in scena realistica, ma surreale al tempo stesso. Le alternanze tra “il dentro ed il fuori” creano un velo di sottile inquietudine e ambiguità che attraversa gli ambienti così come i personaggi. In questa “rilettura” delle “Voci di dentro” anche l’essenzialità della scenografia ha un preciso significato, tant’è che l’allestimento è stato concepito con il chiaro tentativo di rafforzare il contenuto espresso dal testo stesso. La vera protagonista di questa messa in scena, in cui nulla è lasciato al caso, è la parola, quella di Eduardo, sempre incredibilmente attuale.
Spettacoli nei fine settimana dal 29 marzo al 13 aprile, il sabato alle 21.15 e la domenica alle 19.15.
Piccolo Teatro del Giullare – Via Matteo Incagliati Tel.089220261
Caro Dio
Regia di Angelo Ruocco
La Sacra Bibbia è sicuramente la più grande storia mai raccontata. Colpisce tutti, credenti e non, chi per un motivo, chi per un altro. Ma per chi vive la situazione “borderline”, diventa addirittura affascinante. Partendo dal presupposto che questo sacro testo sia stato scritto da uomini (certo, ci dicono “ispirati” nel trascrivere ciò che Dio voleva far sapere agli esseri umani), viene spontaneo chiedersi se, in alcuni momenti, l’essere umano non abbia avuto la meglio sul sovrannaturale lasciandosi andare ad un “pizzico” di favolistico. L’uomo è di per sé fallace, e quindi, qualche piccolo errore, potrebbe averlo fatto, soprattutto partendo dal presupposto che difficilmente la bozza sia stata inviata alla fonte d’ispirazione per i dovuti correttivi. Inoltre gli altri esseri umani, non quelli ispirati, ma la massa, sono dotati di ragione, e spesso la ragione genera dubbi. Esporli è sinonimo di intelligenza: chiedere perché, andare a fondo alle cose senza accettarle tacitamente come dogmi acquisiti non svilisce l’uomo, anzi, lo rafforza. E sfogliando la Sacra Bibbia, quante domande sono comparse nella mente della gente? Pochi hanno avuto il coraggio di esporle, e spesso questo gettito di sincerità non è stato apprezzato. Per questo c’è molta ammirazione nei confronti dell’autrice del testo “Caro Dio”, Giovanna Castellano, che ha con grande capacità dialettica messo in fila la serie di domande che in tanti si pongono senza avere il coraggio di uscire allo scoperto. Nell’allestimento teatrale tanti di questi “perché?” saranno affrontati: a volte con ironia, a volte con crudezza, ma mai in maniera dissacratoria o blasfema. Un piccolo viaggio attraverso la Sacra Bibbia che, però, come è giusto che sia, apre le porte alla speranza.
Dal 5 al 20 Aprile il Sabato ore 21.00 e la Domenica ore 18.30
“La redazione non si ritiene responsabile per eventuali variazioni, modifiche, spostamenti o annullamenti degli spettacoli in programma e pubblicizzati in questa pagina”.
A cura di Ciro Casella